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Licenziamento di 31 lavoratori, la cooperativa: "Scelta obbligata, i lavoratori hanno bloccato i carrelli elevatori occupando il magazzino"

La versione della cooperativa Md Service, che opera all'interno del magazzino Kamila: 31 iscritti al sindacato Adl Cobas sono stati lasciati a casa nei giorni scorsi

Trentun lavoratori, tutti iscritti al sindacato Adl Cobas - che sta portando avanti da mesi una vertenza per il riconoscimento del 5° livello del Ccnl Logistica - sono stati prima sospesi e poi licenziati dalla cooperativa Md Service, che opera all'interno del magazzino Kamila di via dell'Industria, che rifornisce i prodotti Coop di varie città in Emilia-Romagna. La posizione della cooperativa: "E' stata una scelta obbligata: i lavoratori hanno bloccato i carrelli elevatori e hanno occupato il magazzino". 

"Una scelta obbligata - si legge in una nota. MD si trova, purtroppo, di fronte alla necessità di procedere secondo la normativa nei confronti dei 31 soci sospesi dal lavoro nelle settimane scorse in seguito ai gravi fatti verificatisi nel magazzino Kamila di Parma, dove la nostra società ha in appalto la movimentazione delle merci.

Un appalto messo fortemente a rischio dal comportamento di pochi che ha danneggiato non solo l’immagine di MD ma ha messo in pericolo l’attività dei moltissimi colleghi (si tratta di 190 lavoratori) che hanno continuato a lavorare con correttezza e lealtà. Anche per la tutela nei loro confronti siamo arrivati a questa decisione. 

Per MD si tratta di un momento non facile. La nostra società ha sempre operato nel rispetto delle leggi e delle corrette relazioni sindacali. Non solo: come previsto dalle normative, ha sempre garantito il diritto di sciopero dei lavoratori, il cui contenuto non può essere distorto con azioni
diverse di palese illegittimità. Purtroppo nella situazione attuale non è stato possibile, nonostante i numerosi tentativi fatti, addivenire a una mediazione con Adl Cobas, che rappresenta i lavoratori oggetto delle sanzioni.

La stessa Prefettura si è spesa per cercare di comporre il contenzioso, ma ad oggi ogni tentativo è stato vano. Dunque MD è costretta a procedere secondo quanto prescrivono le norme di legge. Questi i fatti che ci hanno portato alla grave e inevitabile decisione di oggi:

• Il 12 gennaio, a seguito di una sospensione cautelare di un socio che ha insultato e lanciato pacchi di sale verso un preposto, 31 lavoratori hanno bloccato per 6 ore, in segno di protesta, i carrelli elevatori da loro condotti all’interno del magazzino, impedendo ai loro stessi colleghi di
proseguire la normale attività e occupando il magazzino stesso;

• Il 13 gennaio viene comunicata ai 31 lavoratori la sospensione cautelare con diritto alla retribuzione in attesa di giustificazioni;

• Il 23 gennaio, su richiesta di Adl Cobas viene effettuato un incontro in Prefettura con successivo invito del prefetto a trovare una mediazione cui MD si è resa disponibile; nell’occasione MD ha nuovamente dimostrato come i trattamenti economici e normativi riconosciuti ai propri soci lavoratori siano esattamente e puntualmente quelli previsti dal CCNL applicato (Autotrasporti Merci e Logistica) e che piuttosto in questa azienda sono già presenti accordi integrativi che stabiliscono trattamenti di miglior favore legati alla premialità ed alle anzianità di servizio sottoscritti con le sigle sindacali firmatarie del CCNL applicato.

• Il 25 gennaio sono pervenute le giustificazioni a mezzo pec dai lavoratori, che hanno contro ogni evidenza negato il blocco, senza alcuna richiesta di interlocuzione per dirimere la questione come auspicato anche dalle istituzioni. Purtroppo, fino ad oggi il sindacato non ha raccolto l’invito a presentarsi. MD, mentre ringrazia ancora una volta il sostegno in particolare della Prefettura e l’opera di mediazione da questa tentata, auspica di non dover più affrontare tematiche di questo genere che compromettono l’operatività e la sopravvivenza della cooperativa stessa" 

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