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Lions Club dona un retinografo al Centro di cura del diabete dell’Ospedale Maggiore

L’apparecchiatura sarà dedicata ai controlli per prevenire il rischio di danni alla vista a cui sono esposti i pazienti diabetici

E’ andata al Centro di cura del diabete dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma la donazione promossa dal Lions Club di cui si è fatto portavoce Sergio Bernasconi, già direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Ospedale Maggiore di Parma.

L’impegno del Club ha consentito di dotare il Centro di un retinografo che sarà a disposizione delle strutture di Endocrinologia e Malattie del metabolismo diretta da Riccardo Bonadonna e Medicina interna a indirizzo angiologico e coagulativo diretta da Michele Riva.

Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi per l’attenzione dimostrata da parte del Lions Club verso il Maggiore e i pazienti diabetici, in particolare.

Sono 34mila a Parma e provincia le persone con diabete, un numero in costante aumento soprattutto negli ultimi anni. La retinopatia diabetica è la prima causa di cecità legale acquisita nel nostro paese. Predisposizione genetica e fattori di rischio modificabili (controllo glicometabolico, pressione arteriosa, tabagismo…) ne sono le principali cause. Strumento di diagnosi precoce e di terapia tempestiva è lo “screening” con esame del fondo oculare. Il ritmo dell’esame del fondo oculare, in media, secondo le attuali linee guida, dovrebbe essere biennale nei pazienti con diabete di tipo 2 e annuale nei pazienti con diabete di tipo 1, facendo così lievitare il numero complessivo di esami da eseguire annualmente a Parma e provincia a circa 16000 pazienti (e 32000 occhi). In questo contesto, la produzione di immagini dei fondi oculari dei pazienti con diabete mediante l’uso di retinografi, allineata con la disponibilità degli specialisti oculisti a visionare tali immagini, permette di aumentare considerevolmente la capacità di “screening” e, nel lungo termine, di ridurre i danni alla vista dovuti al diabete mellito.

“Il retinografo donato dal Lions Club – ha dichiarato Riccardo Bonadonna - si inserisce perfettamente in questa strategia di protezione della vista dei pazienti con diabete, ed è uno strumento prezioso per andare incontro alla domanda di salute che legittimamente le persone con diabete mellito pongono alla comunità. Ringrazio i Lions per l’attenzione dimostrata”.

“Gli amici del Lions - ha ribadito Michele Riva - ci offrono l'opportunità di migliorare ulteriormente l'assistenza ai nostri utenti diabetici per i quali la prevenzione e la diagnosi precoce delle complicanze è l'elemento essenziale per garantire loro una migliore qualità di vita”.

“La donazione del retinografo è stata finanziata in ampia misura dalla LCIF (Lions Clubs Foundations) che rappresenta il braccio caritatevole per la raccolta fondi e l'assegnazione di contributi dei Lions – ha spiegato Sergio Bernasconi accompagnato da Raffaele Geraci. Ilaria de Goracuchi, in rappresentanza di LCIF, ha ricordato che la Fondazione ha finanziato, nella sola annata 2019-2020, con 41 milioni di dollari, 1360 progetti in vari settori tra cui accelerare cambiamenti nel campo della vista, dello sviluppo dei giovani, della lotta alla fame, dei bisogni umanitari, dei disastri, del cancro infantile, dell’ambiente e della lotta al diabete.

Alla donazione hanno partecipato gli 11 Clubs della Provincia di Parma rappresentati dai due Presidenti di Zona, Stefano Traversa e Sergio Bernasconi. Quest’ultimo ha sottolineato come il retinografo, oltre ad essere utile nella pratica quotidiana di un’equipe medica di riconosciuto alto livello, sia simbolicamente in linea con due dei filoni storici di interesse dei Lions: la cura e la prevenzione sia del diabete sia delle malattie della vista.

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