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"Le riaperture al 50% non bastano: fateci riaprire anche i locali al chiuso e basta con il coprifuoco"

Il direttore di Confesercenti Parma Antonio Vinci: "Il bilancio di queste settimane non è positivo, c'è tanta voglia di tornare all'operatività completa"

"Le riaperture al 50% non bastano: ora via libera anche ai locali al chiuso e stop al coprifuoco". Per Antonio Vinci, direttore di Confesercenti Parma il bilancio di queste settimane di riaperture "non è positivo" anche se c'è "tanta voglia di tornare all'operatività completa per fornire tutti i servizi ai clienti". 

Dal 26 aprile anche a Parma e provincia infatti i locali - pizzerie, ristoranti e pub - con uno spazio all'aperto hanno avuto la possibilità di riaprire le attività. Il 50% circa dei locali hanno riaperto le serrande e stanno lavorando, negli orari consentiti. Ma come sono andati gli incassi in queste settimane di zona gialla, caratterizzate - oltretutto - da un meteo caratterizzato da pioggia e vento che, soprattutto nelle aree del nostro Appennino ha impedito per diversi giorni l'attività all'aperto? Antonio Vinci, direttore di Confesercenti Parma traccia un bilancio dell'andamento degli incassi dei locali in queste settimane e chiede al governo e alle istituzioni di accelerare per i prossimi step. 

Avete già tracciato un bilancio degli incassi a partire dalle riaperture del 26 aprile? 

"Il bilancio non è positivo dal punto di vista del fatturato. Il punto principale è sempre il fatto che hanno avuto la possibilità di riaprire solo poco più del 50% dei pubblici esercizi. In tanti, infatti, non hanno spazi all'aperto e non hanno così avuto la possibilità di lavorare. Il meteo, poi, è stato sfavorevole. Tante attività non hanno potuto servire e i clienti per la presenza di pioggia e vento e molte prenotazioni sono state disdette. I nostri imprenditori e i gestori dei locali hanno avuto delle perdite perchè avevano fatto spesa e riempito i magazzini. Questa situazione si è verificata soprattutto per i locali nella zona dell'Appennino"

C'è stata una piccola ripresa, quindi ma cosa chiedete, oggi, al governo e alle istituzioni? 

"Sicuramente si è ripartiti ma c'è tanta voglia di tornare alla completa operatività, in modo che tutti i locali possano fornire un servizio alla propria clientela. Chiediamo infatti che vengano anticipati i  tempi per la riapertura dei locali, anche al chiuso e che venga data la possibilità di apertura fino alle ore 22, visto anche l'andamento dei contagi. I nostri operatori devono avere la possibilità senza dover tener conto di un coprifuoco. Poi c'è il tema dei centri commerciali: ci sono attività che non possono ancora lavorare nei prefestivi e nei festivi. 

Ci sono state, nel corso delle ultime settimane, anche multe nei confronti dei locali che hanno riaperto...

"Per le multe abbiamo una linea molto chiara: vogliamo che ci siano dei controlli puntuali su tutte le attività che devono rispettare i protocolli, ma chiediamo anche che non vengano scaricate sugli imprenditori alcune responsabilità che sono specifiche: per esempio per gli assembramenti, per esempio nelle piazze, si dovrebbe intervenire sui consumatori e non sui gestori. Le regole vanno rispettate ma sono necessari controlli anche sui cittadini". 

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