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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Macachi di Parma: il Tar riconosce alla Lav il diritto di conoscere i dati sullo stress degli animali

L'associazione: "Ci chiediamo se il Ministero della Salute intenderà negarci anche i prossimi report o finalmente, dopo due sentenze del Tar Lazio, accetterà che deve garantire trasparenza"

Nella vicenda dei Macachi di Parma, nonostante il Consiglio di Stato avesse dato alla fine parere favorevole alla prosecuzione dell'esperimento, quest’ultimo aveva anche dato una serie di prescrizioni all’Università di Parma ed al Ministero della Salute a tutela degli animali, accogliendo il motivo di ricorso Lav e sostenendo che i report sullo stress degli animali erano effettivamente scarni ed andavano rivisti.  

Lav, dopo avere vinto su questo profilo al Consiglio di Stato, al fine di verificare che l’Università di Parma ed il Ministero adempissero alle prescrizioni, ha presentato da marzo 2021 in poi diversi accessi agli atti che sono stati negati.   

Infatti, a parere del Ministero, essendo il caso chiuso, Lav non avrebbe avuto più titolo a conoscerne alcun documento, ed ha quindi proposto al TAR ricorso avverso la decisione del Ministero, al fine di avere accesso agli atti su informazioni di grande rilievo per la salute degli animali.  

L’11 novembre 2021 arriva la svolta con una storica sentenza del Tar che riconosceva alla Lav il diritto ad esaminare anche il report sullo stress degli animali n. 4: “finalmente possiamo conoscere i 'report' sullo stress, anche psico-fisico, degli animali e soprattutto possiamo valutare l’adeguamento dell’Università di Parma alle prescrizioni date dal Consiglio di Stato in merito.”  

Dopo avere acquisito il report n. 4, Lav ha poi inviato una comunicazione al Ministero per chiedere di intervenire sulla base di tali report, che purtroppo sembravano indicare un mancato rispetto di quanto chiedeva il Consiglio di Stato.  

Oggi Lav esprime soddisfazione per l'ennesima sentenza del Tar che le riconosce ancora una volta il diritto ad esaminare un ulteriore report (il quinto) sullo stress dei Macachi.  

Soddisfazione giustificata dal fatto che, come sottolinea la Lav: “questi Report, ai sensi della stessa autorizzazione, devono essere prodotti dagli sperimentatori e su di essi il Consiglio di Stato ha chiesto maggiori approfondimenti. Anche alla luce del fatto che le norme in materia di sperimentazione animale, nello specifico la Direttiva 2010/63/UE e il D. Lgsl. 26/2014, hanno tra le priorità il principio di trasparenza.”  

La mancanza di informazioni che aveva caratterizzato l'operato del Ministero della Salute, che ha sempre negato dopo la sentenza del Consiglio di Stato la visione dei documenti relativi al benessere degli animali utilizzati dell'Università di Parma, contraddiceva secondo la LAV non solo la stessa sentenza che dava ragione a Lav proprio su quel punto ma anche un principio cardine della ricerca, ovvero la condivisione dei dati e dei risultati e la trasparenza.  

Principio che rappresenta una condizione indispensabile anche nell'ottica delle cosiddette 3R: condividere le tecniche di stabulazione e di utilizzo degli animali, infatti, è premessa imprescindibile per realizzare il Refinement, ovvero la riduzione del livello di sofferenza e migliorare le pessime condizioni immutate dagli anni ‘60.  

“Spiace vedere che per far valere le nostre ragioni tocchi ancora una volta rivolgersi al Tar Lazio ma siamo soddisfatti di questa ennesima sentenza - commenta ancora la LAV - che ci consentirà di continuare a verificare se l'Università di Parma si attiene alle disposizioni del CdS, perché la nostra battaglia non si è mai fermata e stiamo continuando far luce su ciò che realmente si nasconde dietro al progetto e a quelle sbarre"  

Ci chiediamo se il Ministero della Salute intenderà negarci anche i prossimi report o finalmente, dopo due sentenze del Tar Lazio, accetterà che deve garantire trasparenza in questa fase, anche per non incorrere in spese a carico dei cittadini inutili, vista la condanna al pagamento delle spese processuali a carico del Ministero 

“La sperimentazione animale da sempre si nasconde dietro a un muro di gomma impenetrabile - conclude Lav - ma sulla vicenda dei Macachi di Parma stiamo, finalmente, facendo un poco di luce su un aspetto che può apparire secondario ma è invece fondamentale, conoscere quanto avviene davvero dietro le porte dei laboratori per i cittadini e tutta la comunità scientifica che ha interesse a che i dati sul dolore e sullo stress durante questi esperimenti vengano condivisi.” 
 

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