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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Maison Parma, settimana di study tour per la delegazione di Bujumbura

Parma è protagonista, dal 2004, in Burundi con la realizzazione di uno strategico centro agroalimentare a cui è stato destinato un importante finanziamento di un milione e 700.000 euro destinato alla realizzazione di una filiera del pomodoro in Africa centrale

In Consiglio Comunale si è aperto lo study tour previsto nell’ambito del progetto “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. 

La delegazione guidata al Sindaco di Bujumbura Jimmy Hatungimana e al Governatore della Pronvincia Desire Nsengiyumva è stata accolta dal Sindaco di Parma Michele Guerra, dell'Assessora con delega alla Cooperazione Internazionale Daria Jacopozzi, il Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi, il Presidente ed il Direttore di Parma Alimenta Gualtiero Ghirardi e Silvia Marchelli, ed i rappresentanti dei partner di progetto - Parmaalimenta, CNR-IMEM, Università di Parma / Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Fondazione AVSI, CNA Parma e Azienda Agraria Sperimentale Stuard - e dalla Dirigente del Settore Cooperazione Debora Saccani. 

“Esiste un rapporto molto forte tra Parma e Bujumbura, tra l’Italia e il Burundi grazie a Maison Parma, un progetto che da 18 anni ispira la collaborazione di diverse realtà territoriali e interpreta la cooperazione internazionale come occasione di crescita fondata sullo scambio concreto di saperi tecnici, scientifici e industriali alla base di nuove forme di sviluppo sostenibile." Ha aperto così l'incontro il Sindaco di Parma Michele Guerra, sottolineando la volontà di continuare a “progettare insieme, per riuscire, superando anche le grandi distanze, a costruire qualcosa di utile e duraturo non soltanto per le città e i territori coinvolti, ma anche per il consolidamento di buone pratiche capaci di incidere sulle politiche dei governi nazionali e comunitari."

Parma e Burundi vicini grazie al progetto: “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile” hanno sviluppato un fruttuoso esempio di cooperazione, di cui il Comune si è fatto coordinatore dal 2004 istituendo un network di istituzioni che hanno curato attività di sviluppo agricolo e di monitoraggio dei progetti a Bujumbura, che trovano il loro centro propulsore nel Centro agroalimentare Maison Parma,  sostenendo lo sviluppo economico degli agricoltori burundesi attraverso il significativo contributo dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.  

“L’esperienza di Maison Parma è diventata particolarmente virtuosa per la ricchezza che ha saputo creare” Ha sottilneato l’Assessora Daria Jacopozzi con delega alla Cooperazione internazionale ”che si può sintetizzare con quattro parole: interdipendenza e reciprocità, sostenibilità e valorizzazione della dimensione del femminile. Questo progetto ha immaginato una filiera buona, uno sviluppo ed un’economia di pace, una cooperazione dove all’interno di una ricerca scientifica si sono sviluppate contaminazioni tra istituzioni e dimensioni diverse amicizia e fratellanza”. 

“Parma è protagonista, dal 2004, in Burundi con la realizzazione di uno strategico centro agroalimentare a cui è stato destinato un importante finanziamento di un milione e 700.000 euro destinato alla realizzazione di una filiera del pomodoro in Africa centrale” ha sintetizzato il Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi “la delegazione che rimarrà a Parma una settimana, composta da tecnici e amministratori, potrà entrare nella produzione di un’eccellenza del nostro territorio e nei processi di trasformazione. Questo progetto, e i suoi costanti progressi sono il segno concreto di un passo in avanti in un rapporto tra i popoli e le nazioni. Parma può essere orgogliosa di aver messo un seme che sta germogliando, un futuro concreto in una terra così lontana”.   
Il supporto di questa ampia rete è davvero fondamentale per la crescita di questo progetto, così strategico per il territorio burundese, che inaugura una tappa di formazione nel nostro territorio che si svilupperà a Parma dal 12 al 17 settembre coinvolgendo i rappresentanti e le istituzioni partner di progetto.  

Lo Study Tour prevede, incontri istituzionali, visita alle aziende del territorio e un percorso formativo curato da Azienda Agraria Stuard e CNR_IMEM e Comune di Collecchio. 

“Grazie per questo progetto, grazie per l’accoglienza che ci avete riservato” ha detto il Sindaco Jimmy Hatungimana prima di un tradizionale scambio di doni con le autorità e il Direttore di Parma Alimenta Gualtiero Ghirardi “Vi ringrazia insieme a me la popolazione della nostra regione impegnata nelle coltivazioni, nella lavorazione e nella commercializzazione dei prodotti. Siamo fieri di potervi annunciare che stiamo sviluppando prodotti leader dei nostri mercati e che Maison Parma ha cambiato il futuro del nostro territorio”. 

Nell’ambito dello study tour è promosso anche un Convegno, per il pomeriggio di Giovedì 15 settembre presso Ape Museo per presentare pubblicare gli esiti del modello vincente di cooperazione e sostenibilità dal titolo “Tutto il buono del pomodoro.” che è diventato davvero strategico per il territorio che lo ha promosso e che rappresenta una “buona pratica” che potrà in futuro essere riproposta in altre realtà.   

Lo study tour offrirà alla delegazione burundese una panoramica a 360 gradi su realtà importanti della filiera dell’oro rosso parmigiano e un autorevole confronto su temi legati alla sua trasformazione. E’ previsto infatti con il Magnifico Rettore del nostro Ateneo, una visita all’Azienda Agraria Stuard con formazione teorica e pratica in merito agli aspetti agronomici, merceologici, nutrizionali e tecnologici del Pomodoro, un incontro presso la Regione Emilia Romagna ed un tavolo di confronto sul tema rifiuti e viabilità, per affrontare aspetti tecnici presso l’Azienda Rodolfi SPA di Ozzano Taro e presso Azienda Rubra Salus di Baganzola dove la delegazione assisterà a prove pratiche di trasformazione e a momenti di formazione sul tema della sicurezza alimentare. 

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