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AMO COLORNO: "Occorre la videosorveglianza come deterrente..."

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Ancora una volta la cronaca ci parla di presunte violenze in una scuola della bassa est Parmense. Questa volta sembra accaduto alla scuola primaria di Mezzani. Due maestre sono state sospese fino alla fine dell’anno scolastico per aver a quanto pare, usato violenza fisica e verbale nei confronti di due bambini, di cui uno addirittura disabile. Se davvero così fosse la nostra rabbia in qualità di cittadini e genitori, sarebbe tanta e dopo gli episodi di maltrattamenti avvenuti all’asilo di Colorno, salirebbe alle stelle. Tuttavia sempre nel garantismo, sperando che le autorità facciano luce quanto prima sull’accaduto, e alla luce degli ormai continuati episodi di maltrattamento nei confronti dei più deboli, in special modo dei bambini, torniamo a chiedere con insistenza la videosorveglianza nelle strutture. La videosorveglianza consentirebbe sia di tutelare gli ospiti dalle violenze, che i dipendenti da eventuali false accuse. La registrazione nel rispetto della privacy e del lavoratore, consultabile esclusivamente dalle forze dell’ordine, dissolverebbe i dubbi dei gruppi sindacali contrari alle telecamere, in quanto le stesse non potrebbero essere in alcun modo visionate per verificare l’operato di un lavoratore. Il lavoratore non sarebbe in alcun modo spiato se non in caso di una regolare denuncia. E’ vero che le telecamere vengono già posizionate dalle autorità competenti in caso di sospetti a seguito di querela, ma la presenza stabile dell’occhio elettronico, consentirebbe anche di recuperare situazioni avvenute in passato, oltre che servirebbe da deterrente. Il “criminale” sapendo di essere sorvegliato a vista, ci penserebbe due volte prima di far del male ad un bambino. Oltre alle telecamere è a nostro avviso fondamentale quanto segue: Tutelare il dipendente diligente, al fine di renderlo edotto della nuova legge “whisleblowing” attraverso la partecipazione ad una giornata formativa obbligatoria per legge. Il dipendente deve essere informato che se segnala un illecito da parte di un collega, sul posto di lavoro, non subirà mobbing o ripercussioni di alcun genere. In tal modo eviteremo episodi di omertà. Eseguire costanti ispezioni a sorpresa nelle strutture pubbliche o private, da parte di organi “super partes”, come ad esempio AUSL e personale specializzato. Test psico-attitudinali per insegnanti, educatori e tutti coloro che devono educare ed assistere anziani, bambini e disabili, al fine di garantire costantemente la lucidità dei lavoratori. Nel caso in cui i test psico-attitudinali avessero esiti preoccupanti, si dovrebbe pensare all’allontanamento temporaneo e retribuito del soggetto “instabile”, fino al suo completo risanamento. Tutto questo lo riteniamo ormai fondamentale. Nulla deve essere lasciato al caso. Sono troppi gli episodi di ripetute violenze che si stanno verificando negli istituti scolastici. Occorre evitare che si crei il panico dei genitori nei confronti degli insegnanti, perchè la stragrande maggioranza di loro, sono divulgatori di cultura ed educazione alla vita. Bisogna prendere rapidamente dei provvedimenti a tutela di tutti. Auspichiamo che la regione Emilia - Romagna, inizi davvero a riflettere sulla necessità della videosorveglianza, e che il governo possa rapidamente dire la sua con una legge di imposizione nazionale. La scuola deve essere un luogo sicuro e protetto, in grado di “addestrare” al meglio le nuove generazioni, e non di traumatizzarle psicologicamente. Il gruppo AMO - COLORNO

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