Mutui, tempi bui per i parmigiani: rate cresciute di oltre 60 euro in meno di 30 giorni
Le previsioni sono per un rialzo dei tassi al 3% (altri 50 punti base) entro la metà del 2023, mossa che farebbe lievitare le rate mensili di un mutuo a tasso variabile medio a 718 euro dai 456 euro di gennaio 2022
Tempi bui per i parmigiani che si apprestano a sottoscrivere un mutuo con la banca per l'acquisto di un'abitazione. In meno di un mese, da dicembre 2022 a gennaio 2023, infatti, molti si sono trovati a fare i conti con la nuova situazione che si è presentata all'inizio dell'anno, ovvero l'ulteriore aumento dei tassi di interesse, che ha portato alla lievitazione della rata mensile di circa 60 euro in meno di 30 giorni.
Cosi chi a dicembre aveva sottoscritto un piano di finanziamento con una rata che rientrava nel rapporto con il proprio stipendio ora si trova a fare i conti con una situazione nuova, ovvero la richiesta da parte delle banche di abbassare l'importo finanziato o quella di avere la firma di un garante. Del resto i tassi dei mutui stanno raggiungendo la soglia massima da oltre otto anni. Così chi a dicembre si apprestava a sottoscrivere un mutuo oggi si trova davanti alla scelta: rinunciare, chiedere un prestito o trovare qualcuno disposto ad esporsi finanziariamento per lui.
La strategia della Bce per frenare l’inflazione è chiara: alzare i tassi d’interesse finché l’emergenza prezzi non verrà archiviata. E così il costo del denaro (e delle rate del mutuo) continua a lievitare e con molta probabilità continuerà a farlo anche nel 2023. Le previsioni sono per un rialzo dei tassi al 3% (altri 50 punti base) entro la metà del 2023, mossa che farebbe lievitare le rate mensili di un mutuo a tasso variabile medio a 718 euro dai 456 euro di gennaio 2022 (stime Facile.it). Una crescita, in media, di oltre 250 euro e in percentuale
Secondo le statistiche della Banca d'Italia a novembre 2022 i tassi di interesse comprensivi delle spese accessorie (Tasso annuale effettivo globale, Taeg) sono cresciuti al 3,55% contro il 3,23% di ottobre. Un bel salto che porta i tassi ai massimi degli ultimi otto anni, ovvero ad un passo dal 3,5548% di settembre 2014.
Cosa fare se non si riesce a pagare il mutuo
Chi non riesce più a far fronte al pagamento del mutuo, per via di questi repentini aumenti delle rate, può rinegoziare il mutuo con la propria banca passando dal tasso variabile a quello fisso senza costi aggiuntivi. Grazie ad una misura inserita nella legge di bilancio 2023, infatti, chi ha un reddito Isee sotto i 35mila euro e un finanziamento inferiore ai 200mila euro può usufruire di questa agevolazione, pensata proprio per aiutare le famiglie in difficoltà.
Oltre alla rinegoziazione del mutuo si può valutare la surroga, ovvero il passaggio del finanziamento da una banca all’altra per ottenere condizioni più favorevoli rispetto a quelle stipulate inizialmente, il tutto senza particolari oneri da sostenere. C’è poi l’opzione tasso variabile con cap, ossia la possibilità di stabilire una rata fissa per tutta la durata del finanziamento, allungandone all’occorrenza la durata.