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Neonatologia: Colibrì dona una nuova apparecchiatura per screening uditivi ai neonati

Alta precisione e tempi di esecuzione ridotti con la possibilità di effettuare esami uditivi alla culla del piccolo paziente

Un dispositivo che sta nel palmo di una mano ma che consente di agevolare le diagnosi precoci in neonati, soprattutto se prematuri, con problemi legati all’udito e quindi di predisporre, altrettanto precocemente, procedure che li salvano dall’isolamento sociale futuro.

“Tutti i neonati vengono sottoposti allo screening auditivo – precisa Serafina Perrone  direttrice della Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria – ma questo apparecchio che ci ha messo a disposizione l’associazione Colibrì, proprio perché offre alte prestazioni ed è compatto e trasportabile consente di effettuare l’esame alla culla del neonato con i professionisti di più discipline che si prendono carico di lui”.

Un deciso passo avanti la donazione di Colibrì che, raccogliendo la fiducia e la solidarietà di tanti donatori, è riuscita a raggiungere un obiettivo che si è concretizzato con un lavoro di squadra che ha visto la collaborazione di Enrico Pasanisi direttore del Dipartimento Testa Collo e dell’Otorinolaringoiatria e Otoneurochirurgia, struttura dove il dispositivo è collocato, oltre che del servizio interaziendale di Ingegneria clinica. Al loro fianco la coordinatrice infermieristica della Neonatologia Mara Cauli, il responsabile Terapia intensiva neonatale Enzo Romanini, la dirigente dipartimentale professioni sanitarie Rita Lombardi, medici, infermieri a sottolineare il lavoro corale che esiste dietro alla cura di ogni bambino. A tutti loro i ringraziamenti di Massimo Fabi direttore generale di Azienda Ospedaliero-Universitaria per la professionalità che ogni giorno mettono nel loro lavoro e a Colibrì per la vicinanza costante ai pazienti più piccoli per diagnosi sempre più precoci ed efficaci.

“Il palmare è utilizzabile e trasportabile con estrema facilità con funzione di screening uditivo neonatale (otoemissioni) e ricerca della soglia uditiva (potenziali evocati uditivi) – spiega Enrico Pasanisi - . Una diagnosi precoce consente di mettere in atto procedure riabilitative come protesi acustiche o impianti cocleari entro l’anno di vita. E quindi consentire l’apprendimento del linguaggio quando inizia a formarsi. Questo strumento permette inoltre di eseguire gli esami durante un intervento chirurgico e in occasione di esami RM e TAC programmati in sedazione, con tempi d’esecuzione ridotti, alta precisione e con esecuzione in setting appropriato, evitando eventuali doppie sedazioni dei pazienti pediatrici”.

“Capire il valore della nostra donazione ci emoziona – dichiara la presidente di Colibrì Daniela They – e dà concretezza ad una speranza. Per la nostra associazione rappresenta uno sforzo importante ma davvero ringrazio tutti coloro che ci sostengono perché sono la nostra forza per fare quello che facciamo per i bambini e per il loro futuro”.

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