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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Neuroscienze: dall’European Research Council un altro grant al docente dell'Università di Parma Luca Bonini

Con il Consolidator Grant, terzo riconoscimento in 5 anni per il docente dell’Università di Parma. 2 milioni alla ricerca sui meccanismi cerebrali alla base del riconoscimento dei comportamenti emozionali

Ancora un ERC Grant per Luca Bonini: nell’ultima call ERC-CoG, in area Life Science, è stato infatti finanziato il progetto EMACTIVE (The interactive side of emotion: A neuroethological approach in freely-moving monkeys), di cui è responsabile scientifico proprio Luca Bonini, del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma. I Consolidator Grants dello European Research Council (ERC-CoG) sono finanziamenti destinati a consolidare la ricerca di frontiera di ricercatori già affermati nella loro indipendenza scientifica. La valutazione si basa unicamente sull’innovatività del progetto e sul curriculum del ricercatore. In questa tornata, gli italiani sono risultati i più premiati d’Europa in assoluto, con ben 47 finanziamenti, dei quali soltanto 17 in Italia e soltanto 4, incluso il progetto di Bonini, nell’ambito “scienze della vita”.

Si tratta dunque di un risultato ancor più significativo alla luce del fatto che è il terzo ERC Grant ottenuto da Bonini negli ultimi 5 anni, dopo lo Starting grant del 2015 e il Proof of Concept grant dello scorso maggio.

Bonini è docente di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica all’Università di Parma dal 2016, dove ha iniziato la sua linea di ricerca indipendente sulle basi neurali del comportamento proprio grazie al primo finanziamento ERC, studiando le scimmie durante interazioni libere con l’ambiente e con i conspecifici mediante innovative tecniche di registrazione telemetrica e sistemi di monitoraggio del movimento multi-telecamera.

Il progetto, che è stato finanziato per un totale di 2 milioni di euro, estende al campo delle emozioni e dei comportamenti sociali complessi le ricerche con tecnologie telemetriche, fino ad ora focalizzate sul sistema motorio. In particolare, il progetto si propone di studiare l’attività di centinaia di cellule neuronali registrate simultaneamente in aree multiple del cervello legate alla regolazione del comportamento emozionale.

Uno degli aspetti più innovativi del progetto consiste nella registrazione simultanea dell’attività neuronale da coppie di animali liberi di muoversi, interagire e comunicare reciprocamente. Applicando a vaste popolazioni di singoli neuroni una tecnica nota come “hyperscanning”, che consente di studiare la sincronia tra cervelli in azione, sarà possibile capire i meccanismi che determinano la capacità dei primati di coordinare il proprio comportamento durante le interazioni sociali.

Il successo del progetto, che si colloca nell’ambito della ricerca di base, consentirà di comprendere il funzionamento normale di meccanismi fondamentali legati all’espressione e al riconoscimento di comportamenti emozionali: l’alterazione di questi meccanismi, ad oggi impossibili da studiare in condizioni naturali e ancora in gran parte sconosciuti, è alla base di una vasta gamma di disturbi neuropsichiatrici, dai disturbi d’ansia all’autismo.

Questo risultato punta ancora una volta l’attenzione sulla ricerca in ambito neuroscientifico dell’Ateneo, che affonda le proprie radici nella tradizione inaugurata dagli studi di Giacomo Rizzolatti sul sistema motorio e i neuroni specchio

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