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Giovedì, 28 Marzo 2024
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No ai botti tutto l’anno, non solo a Capodanno

Nel Comune di Parma, con l’approvazione del nuovo regolamento urbano, botti, petardi e fuochi d’artificio saranno vietati in tutta la città, tutto l’anno, non solo a capodanno

Nel Comune di Parma, con l’approvazione del nuovo regolamento urbano, botti, petardi e fuochi d’artificio saranno vietati in tutta la città, tutto l’anno, non solo a capodanno. In particolare sono vietati nel centro storico, o dove siano presenti persone, animali, vicino ad abitazioni o ovunque possano recare disturbo, danno o molestia ( art. 8 bis del Regolamento Polizia Urbana). Il Comune in questo modo tutela il benessere degli animali e dei cittadini. Il Comune di Parma ha condiviso l'iniziativa con i Comuni della Provincia ed ha trovato massimo sostegno. 

Questo nuovo regolamento non vuole essere un banale divieto ai botti ma vuole sensibilizzare la cittadinanza sui temi della sicurezza e della tutela della salute delle persone, degli animali e dell'ambiente. Vengono concessi i giochi pirotecnici a basso rischio, come stelline, bengala, fontane, vulcani e ghirlande, quelli più diffusi che appartengono alle categorie F1 ed F2 secondo la normativa europea. Vietate le tipologie F3 ed F4, le più pericolose, il cui uso improprio può essere anche letale.

Ogni cittadino potrà segnalare i trasgressori alla norma del Regolamento alla Polizia Municipale oppure può scrivere alla mail benessere.animale@comune.parma.it per qualsiasi chiarimento o bisogno.

L’iniziativa è sostenuta dall’associazione animalista OIPA Parma.

Secondo le stime del WWF, infatti, ogni anno in Italia almeno 5mila animali muoiono a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli. Cani, gatti e altri animali, in preda al terrore, possono ritrovarsi a vagare per strada ed essere coinvolti in incidenti stradali. Lo stress indotto dal rumore improvviso e assordante dei fuochi d’artificio e petardi è anch’esso causa di morte: ogni anno provocano decesso per infarto a circa 500 cani e gatti domestici. Si conta anche il raddoppio dell’inquinamento e del livello di polveri sottili nell’aria negli ultimi giorni dell’anno a causa dei botti.

Molti non sanno che la quantità di veleni diffusi nell'aria dall'esplosione di fuochi è particolarmente nociva, con valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo - spiegano gli ambientalisti - Alcuni studi provano come la notte di Capodanno si registri un inquinamento dell'aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell'attività di un anno di numerosi inceneritori. Il danno è amplificato proprio dalla simultaneità dell'evento, quando l'intero territorio è 'bersagliato' da esplosioni pirotecniche.

Pesanti gli effetti sulla fauna. Si stima che ogni anno in Italia almeno 5.000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l'80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, tra i quali non mancano casi di rapaci, che spaventati perdono il senso dell'orientamento ed effettuano una fuga istintiva rischiando di colpire un ostacolo a causa della scarsa visibilità.

Altri abbandonano il loro dormitorio invernale (alberi, siepi e tetti delle case), vagano al buio anche per chilometri e non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell'improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l'autonomia. A ciò va aggiunto anche lo stress indotto dai botti, anch'esso causa di morte frequente.

In casa. Non va meglio per gli animali domestici. Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea stress e spavento da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. L'effetto nefasto sugli animali è dovuto in particolare alla soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile negli animali rispetto a quella umana, negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l'aborto da trauma da spavento.

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