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Nuovo Tardini, Martines: "Vogliamo uno stadio inclusivo, meno energivoro nel rispetto dell'ambiente"

Durante l'evento di avvio formale del Percorso Partecipativo dedicato alla rigenerazione dello Stadio, il sindaco ribadisce: "Abbiamo preso una posizione precisa: mantenere lo Stadio dove è ora"

"Il Tardini è un'infrastruttura importante, che tiene banco da molti mesi nel dibattito politico della nostra città. Abbiamo preso una posizione precisa: mantenere lo Stadio dove è ora". Così il sindaco di Parma, Michele Guerra ha fatto partire il Percorso Partecipativo dedicato alla rigenerazione dello Stadio Tardini. Tra i presenti, oltre a cittadini e consiglieri, anche il Managing Director Sport del Parma Luca Martines e il coordinatore del percorso Filippo Ozzola. Sono stati illustrati, nel primo incontro istituzionale la metofologia scelta e il calendario di incontri per coinvolgere i cittadini e gli stakheolder del territorio.  "Io sono contento questa mattina di vedere tanti amministratori presenti e consiglieri comunali dei vari gruppi, nella volontà di avere i cittadini presenti e di accogliere il loro parere. Sono sicuro che alla fine di questi incontri, come accade per tutti gli incontri partecipativi, condivideremo in maniera inclusiva tutte le posizioni. Comincia una serie di incontri che ha come obiettivo portare all’interno delle relazioni quei miglioramenti che servono. 

Martines: "Ringrazio il sindaco e tutti coloro che hanno lavorato in questa direzione. Si tratta di un progetto di urbanistica con un impatto estremamente importante, per questo è fondamentale lavorare con i cittadini per mediare e trovare delle soluzioni comuni. Come nasce questo progetto di rinnovo? Lo Stadio è un simbolo, un monumento che è stata la casa del Parma Calcio per più di 100 anni. La società vuole ammodernare, garantendo un futuro all'impianto che possa essere moderno e inclusivo - spiega Martines -. Vorremmo rivedere il concetto di Stadio. Vorremmo garantire un’esperienza più inclusiva, per tutti: ad esempio anche a chi ha limitazioni di carattere deambulatorio ad esempio. Vorremmo garantire loro la partecipazione all’evento, cercando di andare oltre la durata della partita. Offrendo servizi di food&beverage ad esempio. 

Ci piacerebbe costruire un eco sistema digitale, che possa garantire a chi partecipa all’evento calcistico anche altri servizi complementari, in linea con i tempi. Ultimo, ma non certo per importanza, ci preme sottolineare che la nostra volontà si basa sull'avere una struttura meno energivora possibile, costruita con materiale che rispetta l'ambiente. Pensiamo a uno stadio che possa offrire una maggiore sicurezza, che permetta l’utilizzo di energie rinnovabili e che consenta anche alla comunità che vive intorno di usufruirne. Qualcosa che viva anche al di fuori dell’unicità della partita. Se ci pensate, lo stadio è aperto tre, quattro volte al mese con 12, 13mila persone dentro ogni domenica. Vive durante la partita, ma il desiderio della società è quello di creare una struttura polifunzionale che possa essere anche culturale e che possa ospitare degli eventi. Spazi a disposizione di aziende, per esempio. Siamo apertissimi e affrontiamo questo percorso di partecipazione con grande fiducia, cercando di trovare un punto di equilibrio tra tutti i punti". 

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