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Obbligo del Green pass dal 6 agosto: parmigiani divisi

Per alcuni è l'unica soluzione per contrastare la diffusione della variante Delta, per altri una grave violazione della libertà personale. E c'è anche chi è contrario al vaccino e non si sottoporrà al tampone

Non è una voce univoca quella che arriva dai parmigiani in merito all'obbligatorietà del Green pass per l'accesso a ristoranti al chiuso, concerti, mostre, sagre e fiere, piscine al chiuso e per gli eventi sportivi, a partire dal 6 agosto. La decisione del governo - attesa e prevedibile visto anche il rialzo dei contagi delle ultime settimane - ha lasciato con l'amaro in bocca una parte di parmigiani che, pur essendosi sottoposti al vaccini, ritengono fuori luogo un provvedimento del genere. Ci sono altre persone, invece, che ritengono legittimo il provvedimento, soprattutto per tutelare la salute dei più deboli e fermare la diffusione della variante Delta.

"Non diciamo stupidate - esordisce un giovane ricercatore universitario - il vaccino è essenziale ed è giustissimo legare l'ingresso ai locali al chiuso all'esibizione del Green pass e quindi vietare l'accesso a chi non è vaccinato e non intende fare il tampone per verificare l'eventuale positività al Covid-19". Un altro ragazzo risponde così alle sue considerazioni: "Ma dove la mettiamo la libertà personale? Lo Stato non può impedirmi di entrare in un locale pubblico e poi ci sono i problemi legati alla privacy: si tratta di dati sanitari e quindi sensibili. Come farà il gestore di un ristorante a verificare il rispetto delle regole di sicurezza?".

"Io penso che il governo abbia fatto bene a prendere un provvedimento del genere: purtroppo se non c'è obbligo la gente non capisce. Sarebbe come convincere un popolo di sordi: bene la decisione e bene anche le sanzioni in caso di non rispetto. Non vedo un altro modo per uscire dalla pandemia dopo un anno e mezzo" sottolinea una giovane commessa, da sempre a stretto contatto con il pubblico. "Non mi sottoporrò al vaccino nè al tampone: è una cosa assurda. Ho paura delle conseguenze che potrebbe avere sul mio corpo e sulla mia mente. Protesterò in piazza appena possibile: il governo non può vietare la libertà personale in questo modo: io ho diritto di andare dove voglio e con chi voglio" sottolinea un uomo di mezza età, che però non vuole essere definito no vax. 

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