Oltretorrente, residenti divisi: "Basta degrado sotto le nostre finestre: no è un quartiere vivo e popolare"
Viaggio tra gli abitanti dello storico quartiere di Parma, da chi non ne può più di spacciatori e schiamazzi notturni a chi lo ha scelto come luogo di vita
Un quartiere spaccato a metà. L'Oltretorrente finisce spesso all'attenzione della cronaca per alcuni episodi di criminalità e microcriminalità, legati soprattutto allo spaccio di droga, ma anche al 'degrado': gruppi di persone che si ritrovano a mangiare e bere all'aperto, sulle panchine e che magari parlano a voce troppo alta e infastidiscono i residenti che, verso le ore serali, sono nelle loro abitazioni per riposarsi.
Il microcosmo del quartiere nel 2022, a cent'anni dalle Barricate antifasciste, è complesso: da una parte ci sono gli studenti universitari che vivono nelle case in affitto tra via d'Azeglio e i borghi interni, dall'altro alcuni residenti che, visto soprattutto lo spaccio a cielo aperto lungo viale Vittoria ma anche viale Piacenza, non ce la fanno più.
"Mi creda, chi vive qui lo sa. A parlare è un residente di viale Vittoria. Ad ogni ora del giorno e della notte vediamo questi ragazzi che stanno in strada e spacciano: è evidente a tutti. Magari non li trovi la mattina presto ma non è neanche detto: chi si rifornisce da loro di droga passa anche alle 11. Non so se si mettono d'accordo per un'orario o se il 'negozio' sia sempre aperto. Sta di fatto che qui noi i pusher, sotto le nostre finestre, non li vogliamo. Chi li vorrebbe? Non è questione di nazionalità: speriamo che vengano puniti sia i cavallini, che sono tutti originari del Nord o del Centro Africa, sia i grossisti, spesso italiani o albanesi, che gli forniscono la droga da spacciare in strada".
Sul tema droga, come abbiamo documentato, l'allarme riguarda soprattutto la diffusione di sostanze come il crack, che possono avere conseguenze molto gravi, come del resto anche la cocaina, subito dopo la prima assunzione. "Non è come gli Anni Ottanta e Novanta - ricorda un residente di via Bixio - Vi ricordate i consumatori con le siringhe al Battistero di Parma? Un tempo era quello in luogo dei 'drogati' di Parma. L'eroina, che ha devastato una generazione anche nella nostra città, è tornata sotto altre forme. Non ci sono i ragazzi 'fatti' sulle panchine sicuramente ma di droga ce n'è tanta: io non dico che sia colpa della movida o di altro ma di certo qui per la droga c'è l'imbarazzo della scelta" .
"Qui uno dei problemi - dice un residente di piazzale Inzani, dove ci sono diversi locali - è che fino alle 3 di notte, tutte le notti, c'è qualcuno che fa casino e non ci lascia dormire. Non è possibile: urla, schiamazzi ormai all'ordine del giorno: è una situazione che è diventata quasi normale. Chi vive qui sa che la situazione è questa. Non è uno scontro generazionale: semplicemente dovrebbero aver rispetto di chi vuole dormire".
Ma l'Oltretorrente è anche il quartiere delle associazioni, delle iniziative solidali, dei locali e dell'intrattenimento, soprattutto per i più giovani. "All'ora dell'aperitivo, ma già dalle 5 del pomeriggio, ci sono giovani, non solo universitari, che vengono qui per l'aperitivo". Un professionista di 40 anni, con alle spalle un passato di universario, ci racconta il suo punto di vista. "E' una dimensione che mi piace molto: questo è il quartiere delle Barricate, oggi dei negozi etnici, dei locali dove puoi ancora trovare da bere e del cibo a basso prezzo, dell'Università, dei cortei e delle manifestazioni. Per me tutto questo rappresenta un simbolo: mi piace molto vivere qui. E' il quartiere che ho scelto e che amo. Quando i miei figli saranno grandi vorrei che vivessero anche loro qui".
Lo spirito delle Barricate del 1922 non è sparito in quartiere: tra circoli Arci, associazioni, cooperative, qui i simboli della Parma proletaria e antifascista continuano a vivere. "Credo che l'Oltrettorente, quartiere popolare per eccellenza - sottolinea uno studente di Lettere - oggi abbia ancora quello spirito, seppur con delle variazioni. Camminando per queste strade, da piazzale Picelli a via d'Azeglio a barriera Bixio, penso agli episodi della storia della città di cent'anni fa e credo che gran parte delle critiche che alcuni fanno siano critiche a questa concezione popolare. Mi spiego meglio: si, ci sono molte persone in strada che mangiano e bevono all'aperto. C'è chi fa i propri bisogni in strada ma, a parte i locali, non ci sono servizi igienici pubblici. La natura di questo quartiere ha sempre spaventato i benpensanti: poi chiaramente quello della droga è un problema, ma riguarda tutti i quartieri".