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VIAGGIO NEI QUARTIERI

Gli abitanti del Pablo alzano le barricate contro il degrado: "Quartiere invivibile tra baby gang e spaccio"

In viale Piacenza pusher sotto alle finestre, in stazione risse e violenza: "Non ne possiamo più: è necessario un intervento rapido"

Si fa fatica a non pensare, percorrendo viale Piacenza dopo le 8 di sera, che qui ogni giorno vengono vendute grosse quantità di sostanze stupefacenti, i cui numeri sono difficilmente ricostruibili ma che rappresentano una parte significativa dello smercio della droga in città. E' questo uno dei problemi endemici sottolineati dagli abitanti del quartiere Pablo che, ogni giorno, sono costretti a convivere con i pusher sotto alle finestre di casa. "La situazione, a livello strutturale, non cambia - ci racconta Gianni. Magari in certi periodi il 'traffico' di spacciatori rallenta e diminuisce leggermente ma in viale Piacenza i pusher ci sono ancora, così come ci sono tanti clienti che comprano la droga. Senza di loro l'offerta non sarebbe ancora così consistente. Noi non ne possiamo davvero più: è necessario intervenire al più presto".

Tra viale Piacenza e la stazione, oltre allo spaccio di droga, c'è il problema, anche questo presente da anni, delle risse e in particolare della violenza perpetrata tra giovani e giovanissimi, sia fra di loro che verso altre persone, come dimostra l'assalto ed il pestaggio al taxista davanti alla stazione.

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Lo scalo ferroviario, via vai delle persone in arrivo dalla provincia e da altre città, oltre ad essere uno dei canali di transito tramite cui la droga, anche in quantitativi ingenti, arriva a Parma, è un punto di passaggio di tantissime persone. "I ragazzi - ci spiega un residente - arrivano spesso con il treno a Parma, a volte per gli incontri/scontri organizzati prima in chat. Oltre al piazzale della stazione un altro dei luoghi preferiti da questi ragazzi è piazzale Pablo che, nonostante la riqualificazione, resta sempre un punto di ritrovo per le baby gang".

Di baby gang e violenza giovanile al quartiere Pablo se ne è iniziato a parlare già oltre cinque anni fa, dopo alcuni episodi che avevano visto come protagonisti alcuni gruppetti di ragazzi, i cui comportamenti erano arrivati agli albori della cronaca. Tra microcriminalità e 'bravate' dovute probabilmente alla noia i primi ad entrare nel vortice delle baby gang erano stati proprio i giovani, anche 12enni, che frequentavano il Pablo.

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Cos'è cambiato in questi anni? La risposta arriva da Anna, una donna che vive in quartiere da anni e si ricorda di quei giorni: "Si, all'epoca si parlava addirittura di ragazzi con meno di 13 anni. Tiravano i sassi alle auto, forse per noia, non so ma quelle notizie avevano sconvolto l'opinione pubblica non solo locale. Da lì ci sono stati tantissimi episodi: oggi credo che la situazione sia diversa ma tornano ancora al Pablo per menarsi, anche in piazza. Non le dico quante volte abbiamo chiamato le forze dell'ordine: intervengono ma ancbe loro possono farci poco se non li prendono nel momento in cui si stanno picchiando ed è quasi impossibile farlo. La sicurezza in quartiere è sicuramente migliorata negli ultimi cinque anni". 

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