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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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I cinque parchi più belli del parmense

Una piccola guida con alcuni luoghi verdi che non vi potete perdere

Una piccola guida per gli amanti dei parchi e delle aree verdi. Ecco cinque luoghi che non potete assolutamente perdervi nel parmense, tra la città e la provincia. Ne abbiamo scelti cinque ma ce ne sono tanti altri, tutti da scoprire. 

Parco Ducale a Parma 

Nel cuore del centro storico, di cui occupa quasi un quarto, oltre il torrente Parma, si stende il verde incanto del Parco Ducale, voluto dal duca Ottavio Farnese che a metà del XVI secolo, iniziò ad acquistare nell’Oltretorrente i terreni vicini al “Castello” e incaricò l’architetto Vignola di progettarne la sistemazione. Nel 1561 il Vignola disegnò il giardino del Duca ispirandosi alle architetture verdi delle ville romane. Ma nel corso dei secoli il Giardino subirà notevoli rifacimenti, improntati al gusto via via dominante. Nel 1690, in occasione delle nozze tra Odoardo Farnese e Dorotea Sofia di Neuburg, viene scavata la peschiera, ancor oggi esistente, con al centro un isolotto, sul quale nel 1920 verrà collocata la settecentesca fontana del Trianon, restaurata nel 1996, proveniente dal Giardino del Palazzo Ducale di Colorno. A metà del XVIII secolo, estintasi la Casata dei Farnese, il parco versa in stato di degrado e abbandono. Il Primo ministro dei nuovi duchi Borbone, Guglielmo Du Tillot affida la direzione dei lavori all’architetto di Corte Ennemond-Alexandre Petitot (progetti all’Archivio di Stato di Parma) che a sua volta si avvale degli studi del maggior specialista di Francia nell’architettura dei giardini: Pierre Contant d’Ivry (Disegni nelle Collezioni d’Arte della Cassa di Risparmio). Il Parco assume così un’impronta tipicamente francese ancora oggi riscontrabile.

Parco Ducale

Labirinto della Masone a Fontanellato 

È il più grande labirinto esistente, composto interamente di piante di bambù (in totale sono circa 200.000), appartenenti ad una ventina di specie diverse, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri. Il percorso è lungo oltre 3 chilometri. Franco Maria Ricci spiega così la scelta del bambù: “C’è, sul retro della mia casa a Milano, una sorta di hortus conclusus, un giardinetto circondato da alte mura. All’inizio non sapevo che farne; poi, un giorno, un giardiniere giapponese, competente e gentile, mi suggerì di piantarci un boschetto di bambù. Per acquistare i pochi bambù che mi erano necessari andai in Provenza, dove scoprii la Bambouseraie d’Anduze. Si tratta di un vivaio che ospita circa 200 specie diverse di bambù, è la più grande piantagione in Europa. Nel mio giardinetto milanese i bambù crebbero subito rigogliosi. Mi stavo innamorando di quella pianta. Tornai alla Bambouseraie e questa volta i miei acquisti furono ingenti: avevo deciso di piantare un giardino di bambù sulle terre che circondavano la mia casa di campagna, a Fontanellato. Ancora una volta si trattò di un esperimento felice. Sino a quel momento il bambù non aveva alcun rapporto col Labirinto; poi un giorno ebbi una folgorazione: quella pianta mi offriva la materia prima ideale per costruirlo.”

Orto Botanico di Parma 

L'Orto botanico di Parma è uno storico giardino, situato a Parma in strada Farini 90, ad angolo con lo stradone Martiri della Libertà; è gestito dall'Università degli Studi di Parma.  L'orto originario, detto "Giardino dei Semplici", fu creato nel 1630[1] da Enrico Velario di Brabantia, per volontà del duca Ranuccio I Farnese; direttamente collegato alla Facoltà di Medicina dell'Università di Parma, costituiva allora uno spazio dedicato alla coltivazione di piante medicinali. Il primo direttore fu Pompilio Tagliaferri, al quale successero, tra gli altri, Lorenzo Porta, suo allievo, Antonio Bacigalue, il conte Ponticelli e Giovanni Tommasina. Negli anni il giardino fu spostato nei pressi della chiesa di San Francesco del Prato. Nel 1768 il primo ministro Guillaume du Tillot riformò l'ordinamento dell'università, richiamando a Parma l'abate Giambattista Guatteri, che, in qualità di titolare della cattedra di Botanica, nel 1770 rifondò il giardino, detto da allora "Orto Botanico", spostandolo nell'attuale collocazione, occupata in precedenza da una tintoria e dai terreni ad essa connessi

Orto Botanico di Parma

Giardino Botanico Gavinell a Salsomaggiore 

Il Giardino Botanico Gavinell: il luogo ideale per trascorrere una giornata immersi in uno splendido paesaggio naturale, a stretto contatto con la tradizione e la sapienza delle colture officinali ed aromatiche. Oltre 450 specie di piante aromatiche ed officinali coltivate con passione e sapienza su un'area di 12 ettari di cui oltre 50.000 mq sono visitabili dal pubblico. Tra le tante essenze spicca per bellezza e importanza la straordinaria Lavanda Bianca di Salsomaggiore, che si può ammirare soltanto da Gavinell. 

Giardino Botanico Gavinell

Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF dei Ghirardi a Borgotaro 

Una Riserva Naturale sulle colline dell'Appenino settentrionale, dove camminare attraverso boschi e prati fioriti in cerca di caprioli, rapaci, farfalle e orchidee selvatiche. Un Centro Visite con tantissime attività ogni fine settimana per le famiglie e gli amanti della natura, dedicate alla scoperta della biodiversità, giardinaggio, piccola agricoltura, arte, fotografia, benessere.

Oasi dei Ghirardi

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