rotate-mobile
Attualità Felino

Pedemontana: è nato l’Osservatorio per i giovani… con i giovani!

Oltre 50 persone hanno preso parte alla prima riunione che si è svolta a Giarola. Un confronto ricco di spunti e riflessioni. Prossimo “step”: rafforzare la collaborazione per sviluppare ulteriori progetti

Un grande cerchio con i giovani e per i giovani. Un grande cerchio formato da 50 tra ragazzi e ragazze, rappresentanti di istituzioni,  associazioni, servizi sociali, servizi educativi e scolastici, fino ad arrivare alle Forze dell’ordine, per parlare di quello che c’è, ma soprattutto di quello che si potrebbe fare.

Questo è l’Osservatorio Permanente per le Politiche Giovanili, ideato da Azienda Pedemontana Sociale, che nel pomeriggio di lunedì 7 marzo si è riunito per la prima volta alla Corte di Giarola, dando vita ad una “rete pensante” per dare risposte ancor più efficaci ai bisogni degli adolescenti, alle prese con i contraccolpi della pandemia che li ha costretti ad un isolamento forzato senza
precedenti. A moderare l’incontro è intervenuta la giornalista della Gazzetta di Parma Chiara Cacciani, da anni impegnata su tematiche giovanili e di genere. Un incontro al quale hanno preso parte il sindaco di Montechiarugolo e presidente dell’Unione Pedemontana Parmense, Daniele Friggeri, la prima cittadina di Collecchio e presidente di Pedemontana Sociale, Maristella Galli, e il
sindaco di Felino, Filippo Casolari, insieme agli assessori al Sociale di tutti i Comuni della Pedemontana (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo). Presenti anche il direttore generale di Pedemontana Sociale, Adriano Temporini, il responsabile dell’Area Minori e Famiglie, Federico Manfredi, e l’assistente sociale Lara Pietrantoni.

«Abbiamo vissuto un momento terribile – ha sottolineato Maristella Galli –: disabili che non hanno potuto vivere la propria vita come gli altri, donne che hanno subito violenze e giovani che hanno sofferto. Perché i giovani hanno bisogno di vivere in gruppo, di un legame sociale e oggi sono qui per ascoltare loro e chi lavora con loro». Come la cooperativa Auoradomus, che con i suoi educatori gestisce i Centri giovani, e l’Educativa di Strada, che va ad “agganciare” i ragazzi e le ragazze proprio in quegli spazi dove abitualmente non si aspettano di essere avvicinati, consentendo anche di affrontare il tema della sicurezza in un’ottica di prevenzione. Uno strumento importante, come ha raccontato Serena Freddi, Responsabile Progetti Giovani in Pedemontana di Auroradomus, nell’illustrare quello che c’è, e che è veramente tanto: «Il nostro obiettivo deve essere quello di costruire una comunità educante attraverso lo stare insieme e le relazioni amicali che purtroppo, anche a causa del covid, si sono drasticamente ridotte. L’obiettivo più sfidante è quello di offrire delle opportunità». Per questo i centri sono «luoghi aperti – ha spiegato la Responsabile del Settore Giovani di Auroradomus Claudia Cattani – in cui ricercare relazioni, amicizia e rifugio».

Non solo, in Pedemontana è attivo anche il progetto di Educazione scolastica che accompagna i ragazzi con attività laboratoriali. E proprio la scuola può ricoprire un ruolo centrale nel favorire l’incontro tra gli adolescenti e le proposte disponibili sul territorio, come hanno sottolineato i rappresentanti degli istituti comprensivi. A Collecchio, per esempio, è stato avviato il progetto “Accompagnamento solidale”, che vede i ragazzi delle terze riaccompagnare a casa i più piccoli verso i quali si sono registrati episodi di sopraffazione o di bullismo. Un progetto che oltre a gratificare i più grandi ha innescato nei più piccoli un maggior senso di sicurezza. I comuni
dell’Unione Pedemontana sono, inoltre, ricchi di associazioni, diverse delle quali svolgono già attività “in rete” con le altre realtà che lavorano con i ragazzi. A Felino, per esempio, c’è “Anello debole”, associazione teatrale che, in collaborazione con l’Educativa di strada, intercetta i ragazzi nei loro luoghi, ascoltando i loro bisogni e realizzando insieme a loro dei laboratori. «Perché
vogliamo andare dove sono i ragazzi – hanno spiegato i giovani di “Anello debole” – perché è lì che c’è energia».

Diversi sono stati gli spunti arrivati dai rappresentanti delle associazioni. La sezione Scout Agesci val d’Enza 1 che opera nei comuni di Montechiarugolo e Traversetolo, ad esempio, ha dato vita a un “Gruppo Vela”. Una proposta che obbliga i ragazzi a fare squadra e sviluppare un senso di autonomia. E sempre nel segno dell’autonomia, il Circolo Arci di Tortiano, intercettando un bando
della Regione per il benessere giovanile, ha affidato ai ragazzi stessi la realizzazione del progetto “Rompiamo la Quarta Parete”, fatto di incontri ed eventi su tematiche come la salute, l’ambiente e l’educazione.

Ulteriori testimonianze sono arrivate da altre associazioni formate da giovani e che coinvolgono i ragazzi e le ragazze del territorio, come Pro loco Collecchio, Mato Grosso di Monticelli, che svolge attività per raccogliere fondi da destinare ai poveri del Sudamerica, il Circolo Arci Enigma di Sala Baganza e gli Oratori. Non bisogna dimenticare, infine, il grande contributo delle Associazioni
sportive, anch’esse coinvolte nell’Osservatorio, che tornerà a riunirsi periodicamente. Il prossimo “step”, sarà quello di rafforzare il coordinamento e la collaborazione tra tutti i soggetti che interagiscono con il mondo giovanile, per sviluppare ulteriori progetti che abbiano per protagonisti gli adolescenti stessi. Obiettivi da raggiungere attraverso l’ascolto dei ragazzi e delle ragazze, anche di quelli che hanno più difficoltà a farsi coinvolgere. Perché l’Osservatorio è un grande cerchio che non si chiude.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pedemontana: è nato l’Osservatorio per i giovani… con i giovani!

ParmaToday è in caricamento