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I cinque migliori percorsi in bicicletta nel parmense

Una piccola guida per tutti gli amanti delle due ruote, in vista dei prossimi week end primaverili

In vista dei prossimi week end primaverili ecco una piccola guida con i nostri luoghi preferiti da percorrere in bicicletta nel parmense per immergersi nella natura ed assaporare, percorrendoli sulle due ruote, gli scorsi più significativi della nostra provincia. 

Ciclovia del Taro 

La ciclovia del Taro si compone di due diversi itinerari fisicamente distinti ma complementari e, volendo, percorribili l’uno di seguito all’altro. Si parte dalla stazione ferroviaria di Collecchio e, attraversato il centro, si va in direzione sud  lungo la vecchia Statale della Cisa per un paio di chilometri, voltando a destra su viabilità secondaria fino a Corte Giarola, complesso monumentale di grande fascino storico e architettonico, nonché sede del parco, e centro visita, che offre possibilità di noleggio di biciclette.

Il primo itinerario è abbastanza semplice, tutto su terreno pianeggiante, lungo tranquille stradine campestri che si snodano verso sud (monte) toccando l’edificio monastico di Oppiano, antico punto di sosta dei pellegrini che percorrevano il fondovalle diretti a Fornovo, lungo la via Francigena per Roma. Oltrepassata la frazione di Villanova si giunge ad Ozzano Taro, di nuovo sulla Statale della Cisa, dove si volta a sinistra per chiudere l’anello passando per Gaiano: qui, eventualmente, c’è la possibilità di connettersi con la ciclovia dei Boschi di Carrega. Il secondo anello parte sempre da Corte Giarola ma si snoda a ridosso del Taro e degli antichi canali che si dipartono dal corpo idrico principale, in ambiente fluviale vero e proprio (boschi, boschetti, ambienti sassosi di greto), su sentiero a fondo naturale pianeggiante ma piacevolmente movimentato e più “avventuroso”. (fonte: Regione Emilia-Romagna) 

Pista ciclabile Parma Po

Pista ciclabile Parma Po 

La pista ciclabile parte da Coenzo. La pista sfiora gli abitati di Mezzano Inferiore, Mezzano Superiore, Trai e Copermio, prima di raggiungere la “seconda partenza” di Colorno. Qui ci sono diverse indicazioni che facilitano il ciclista nel seguire la pista e, piano piano, lo accompagnano fuori dall’abitato fino all’argine del Po.

È qui che si entra in una nuova dimensione fatta di piccoli imbarcaderi, postazioni di pesca, banchi di sabbia, piccole spiagge e capanni di associazioni locali da cui, nelle domeniche di primavera, è facile sentire risuonare valzer e mazurke. Una sosta in questi posti, dove spesso si mangia di gusto spendendo il minimo, è un fuori programma che non bisogna lasciarsi scappare. La pista ciclabile attraversa boschi e pioppeti lungo la golena mentre, dall’altra parte, sfilano i campanili di Stagno e Roccabianca. Se è già ora di pranzo, il miglior ristorante in cui può capitarvi di mangiare è quello organizzato alla buona nei vari centri di pesca locali. Il menu è molto semplice, prevede panini e torte fritte, magari qualche pesce appena pescato alla griglia, ma l’atmosfera ha un sapore davvero speciale. Dopo aver superato Ragazzola (attenzione all’attraversamento della strada provinciale) la ciclabile fa rotta su Pieveottoville che precede di tre chilometri Zibello, indiscussa capitale del culatello, il più prestigioso tra i salumi italiani. (fonte: Bicitalia) 

Ciclovia Boschi di Carrega

Ciclovia Boschi di Carrega 

La ciclovia dei Boschi di Carrega si sviluppa in un paesaggio tipicamente forestale ed è percorribile in ogni stagione, anche nella più calda estate vista la prevalenza di tratti freschi e ombreggiati. Siamo ad una quindicina di chilometri a sud di Parma, su antichi terrazzi fluviali fra Baganza e Taro da sempre coperti di boschi di grande valore naturalistico oltre che storico e turistico-ricreativo. L’itinerario parte dalla stazione ferroviaria di Collecchio e, attraversato il paese, raggiunge l’ingresso del parco, al termine della laterale via Conventino. Una striscia d’asfalto costeggia il Bosco della Capannella e sale con due tornanti al rettilineo dove si devia a destra per uno sterrato che conduce in breve al Casino dei Boschi, grandiosa residenza dei duchi di Parma immersa in un parco-giardino ottocentesco che ospita oggi il centro visite del parco. Si prosegue verso sud, sempre su asfalto ma in ambiente sempre più forestale fino ai 300 metri di quota di Monte Castione, “giro di boa” del nostro itinerario che da questo punto in poi scende tra castagneti fino a Talignano da cui si può raggiungere  la romanica Pieve di Talignano (e da li eventualmente raccordarsi alla Ciclovia del Taro) oppure,  con terreno asciutto, immettersi nel sentiero per MTB e attraverso Piana Marchesi e il pittoresco Lago della Svizzera raggiungere via Conventino già percorsa all’andata. (fonte: Regione Emilia-Romagna) 

La ciclovia dello Stirone

Ciclovia dello Stirone 

La ciclovia dello Stirone sale lungamente nel fondovalle dell’omonimo torrente, su percorso piacevolmente movimentato e a tratti piuttosto impervio (passaggi stretti, brusche svolte su fondo sassoso o con buche, radici, ecc.). 

Il paesaggio va dalle distese di campi intercalati a filari di grandi alberi (querce, gelsi) fino ai boschi collinari che rivestono le alture di Vigoleno, passando per l’ambiente fluviale dello Stirone, incassato fra ripide scarpate e con costanti macchie di salici e pioppi. Durante i mesi primaverili-estivi il volo coloratissimo dei gruccioni o l’osservazione dei reperti fossili rendono ancora più emozionante l’escursione. Non mancano motivi di interesse storico-monumentale legati ai tratti urbani (Fidenza, Vigoleno, Salsomaggiore) o a singoli edifici antichi isolati nel contesto rurale (le romaniche chiese di San Nicomede e San Genesio). L’itinerario è ad anello con alcune varianti da utilizzare a seconda delle variabili stagionali.

Partiti dalla stazione di Fidenza e attraversato il centro storico si raggiunge, nel periferico quartiere Luce, l’argine di destra idrografica dello Stirone che farà da direttrice dell’itinerario. Una deviazione su stradelli privi di traffico consente di aggirare la confluenza del torrente Ghiara dopodiché si risale nuovamente a fianco del torrente Stirone, raggiungendo il centro frazionale di San Nicomede. Lungo questo tratto si trova il Podere Millepioppi, sede dell’Infopoint del Parco e dell’imperdibile Museo Mare Antico e Biodiversità (MuMAB), dove ammirare alcuni degli importanti reperti fossili rinvenuti lungo le rive dello Stirone e altre emergenze ambientali dell’area protetta.

Altri tratti su sentiero a breve distanza dall’alveo portano in località Trabucchi, ormai nell’alto corso, dove si può intraprendere la salita finale per Vigoleno, borgo collinare con antichi edifici nella calda e giallastra pietra arenacea locale. L’itinerario si muove poi su viabilità ordinaria verso la cittadina termale di Salsomaggiore da dove programmare il ritorno a Fidenza mediante una comoda pista ciclabile oppure in treno. (fonte: Regione Emilia-Romagna) 

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