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Pnrr all’Università di Parma: oltre 48 milioni di euro e 190 nuove assunzioni

Il Rettore Paolo Andrei: “Una grande opportunità e un’ulteriore testimonianza della qualità della nostra ricerca”

Risorse per oltre 48 milioni di euro, oltre 160 docenti, ricercatrici e ricercatori coinvolti, più di 190 nuove assunzioni. Sono solo alcuni numeri del PNRR all’Università di Parma: cifre che testimoniano l’eccellenza della ricerca targata Unipr, presentate con i progetti questa mattina in Aula Magna dal Rettore Paolo Andrei e dal referente di Ateneo per il PNRR Andrea Prati.

Transizione ecologica, tecnologie per l’agricoltura, mobilità sostenibile, scienze e tecnologie quantistiche, alimentazione sostenibile, neuroscienze e life science sono solo alcuni dei temi su cui si focalizzeranno i 14 progetti al momento approvati e che coinvolgono, in ruoli diversi, l’Università di Parma. I progetti, finanziati prevalentemente nell’ambito della Missione 4, Componente 2 (Dalla Ricerca all’Impresa) del PNRR, porteranno in Unipr risorse per 48.047.771 euro, coinvolgeranno 162 tra docenti, ricercatrici e ricercatori dell’Ateneo e permetteranno la nuova assunzione di 197 persone, oltre all’acquisto di strumentazioni e attrezzature che permetteranno alla ricerca in Ateneo di fare un concreto salto in avanti.

“Anche solo dai numeri si può facilmente intuire come questo del PNRR sia per l’Università di Parma un grande impegno: un impegno per tutto l’Ateneo e in cui l’Ateneo si è molto speso, con i suoi saperi e le sue competenze, già in fase progettuale e di presentazione delle proposte. Si tratta senz’altro di una enorme opportunità - ha commentato il Rettore Paolo Andrei - e di una nuova testimonianza della qualità della nostra ricerca, che è davvero di altissimo livello e che ci vede al fianco di realtà di grande rilievo per iniziative che vogliono fornire un contributo fattivo allo sviluppo del Paese. Un’opportunità sfidante per tutte e tutti noi e un’occasione per fare un ulteriore salto in avanti, grazie alle risorse che arriveranno e alle acquisizioni legate ai progetti. È infine, soprattutto, una grande responsabilità, di cui sentiamo tutto il peso e il valore: la responsabilità che tutte e tutti noi abbiamo di investire bene queste risorse e di farle fruttare nel modo migliore, speditamente e con efficacia, per trasformarle davvero in occasioni di sviluppo concreto in ambiti cruciali per il nostro Paese”.
 

UNIPR & PNRR – I PROGETTI IN SINTESI

L’Università di Parma parteciperà a due dei cinque Centri nazionali dedicati alla ricerca congiunta tra Università, Enti di ricerca e imprese in ambiti di ricerca avanzati. Nel Centro Nazionale sulle Tecnologie per l’agricoltura (Agritech) l’Ateneo sarà coinvolto, tra le altre cose, nello sviluppo di tecnologie per l’agricoltura 4.0, nella gestione delle acque e nei processi di valorizzazione di scarti agricoli anche per il recupero di sostanze nutritive e organiche, con attenzione alla valutazione e sostenibilità economica. Nel Centro Nazionale sulla Mobilità Sostenibile (MOST) le attività di ricerca a Parma saranno concentrate sull’ottimizzazione del sistema di trasporto ferroviario e sulla mobilità urbana cosiddetta “dolce”, con ricerche nell’ambito dell’ingegneria, dei trasporti e dell’intelligenza artificiale.

L’Università di Parma, insieme agli altri Atenei ed Enti di ricerca della Regione Emilia-Romagna, a una serie di laboratori della Rete Alta Tecnologia regionale e ad ART-ER, ha anche proposto un progetto nell’ambito della linea di investimento per il rafforzamento degli Ecosistemi dell’innovazione – leader territoriali di R&S. Il progetto presentato, Ecosystem for Sustainable Transition in Emilia-Romagna, è risultato primo nella graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento. Il progetto, che per la sola Università di Parma riceverà oltre 12 milioni di euro, è organizzato in 6 spoke su materiali innovativi, energie pulite, green manufacturing, soluzioni per una carbon-neutral society, economia circolare e blu, e High Performance Computing per la transizione ecologica. Lo scopo principale del progetto è sviluppare ricerca e tecnologie che possano essere poi trasferite sulle imprese del territorio, anche mediante la creazione di startup innovative.

L’Università di Parma parteciperà inoltre a 3 importanti progetti nell’ambito dei Partenariati estesi. Nel partenariato sui modelli per un’alimentazione sostenibile l’Ateneo è stato il soggetto proponente, coordinando le maggiori eccellenze a livello nazionale sui temi legati a nutrizione, sicurezza e qualità degli alimenti, sostenibilità a tutti i livelli della filiera alimentare, logistica e supply chain. Il progetto ONFOODS complessivamente riceverà un finanziamento di oltre 114 milioni di euro e vedrà l’attiva partecipazione prestigiosi istituti universitari e di ricerca italiani affiancati da aziende leader e cooperative del settore. Parma sarà anche molto attiva in altri due partenariati estesi, uno sul tema delle scienze e tecnologie quantistiche (Progetto National Quantum Science and Technology Institute guidato dall’Università di Camerino), su cui le ricercatrici e i ricercatori di Parma sono tra i maggiori esperti a livello nazionale e non solo, e l’altro sulle neuroscienze e neurofarmacologia (Progetto MNESYS, coordinato dall’Università di Genova, dedicato allo studio del funzionamento e delle malattie del cervello), tema su cui Parma è ampiamente riconosciuta a livello scientifico nel panorama mondiale, con numerosi riconoscimenti internazionali.

Sempre nell’ambito della Missione 4, Componente 2, l’Ateneo ha anche ottenuto rilevanti finanziamenti per le infrastrutture di ricerca e le infrastrutture tecnologiche dell’innovazione, per un totale complessivo di oltre 7 milioni di euro. L’infrastruttura di ricerca METROFOOD-IT (progetto coordinato da ENEA) ha come obiettivo quello di migliorare l'eccellenza scientifica nel campo della qualità e sicurezza alimentare attraverso la promozione della metrologia per alimenti e nutrizione. Il progetto MIRRI, coordinato dall’Università di Torino, punta a costruire la più grande infrastruttura di ricerca europea per la gestione e valorizzazione delle collezioni microbiche. Infine, PRoTech-II (progetto guidato da Unipr) ha lo scopo di realizzare un’infrastruttura tecnologica dell’innovazione distribuita con la compartecipazione e il cofinanziamento di varie imprese in due ambiti specifici: l’impiantistica alimentare sostenibile e ottimizzata e la farmaceutica/biofarmaceutica avanzata.

Oltre alle iniziative nell’ambito della Missione 4, Componente 2, docenti, ricercatrici e ricercatori dell’Ateneo parteciperanno a due iniziative del Piano Nazionale Complementare in ambito life science. Un progetto (DARE, guidato dall’Università di Bologna) riguarderà la realizzazione di sistemi di prevenzione primaria e secondaria in ambito sanitario, mentre l’altro (HLS) sarà caratterizzato dalla partecipazione dell’Università di Parma come spoke di secondo livello sia all’Hub Nazionale di Life Science sulla diagnostica avanzata sia alla Rete nazionale dei centri di trasferimento tecnologico in ambito sanitario.


L’Ateneo è stato anche soggetto proponente di un progetto finanziato dal Ministero per la Transizione Ecologica (ora Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) nell’ambito del potenziamento della ricerca sull’idrogeno. Il progetto, Art-2-Hydrogen, studierà la realizzazione di un enzima artificiale in grado di produrre idrogeno utilizzando un trasferimento di elettroni promosso dalla luce.


L’Università di Parma riceverà infine anche un finanziamento nell’ambito della Missione 6, Componente 2 del Ministero della Salute per la realizzazione di una proof-of-concept in ambito oncologico e di ricerca clinica traslazionale (soggetto proponente la Regione Veneto), e un finanziamento mediante gli accordi per l’innovazione del Ministero per lo Sviluppo Economico (ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy) su tematiche di ricerca legate al packaging innovativo (Progetto RemoPack, guidato da Nordmeccanica S.P.A., Unipr co-proponente con il Centro Cipack).

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