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Prescrizione record: annullata maxi-bolletta da 13mila euro ad un parmigiano

La casa era disabitata e le fatture si erano rifatte all’ultima bolletta del 2009 per il calcolo dei consumi annui

Grazie al reclamo e al diritto alla prescrizione, un consumatore parmigiano si è visto stornare i 13 mila euro richiesti per il conguaglio della fornitura di gas di una casa rimasta disabitata per anni. In mancanza di letture del contatore, il gestore si era basato sull’ultima bolletta del 2009 per calcolare l’importo annuo da pagare. Tramite Confconsumatori il parmigiano è riuscito a dimostrare che la casa era rimasta inutilizzata da quasi dieci anni, ottenendo anche la prescrizione delle maxi-bollette.

IL CASO - Un consumatore parmigiano aveva ricevuto in eredità dal padre una casa sulle colline della provincia, abitazione che da allora era rimasta inutilizzata per diversi anni. Infatti, in precedenza, la casa era frequentata solo dal padre che vi abitava anche per lunghi periodi invernali, soggiorni interrotti nel 2010 quando l’uomo si era gravemente ammalato e in seguito, nel 2014, era venuto a mancare e la casa era rimasta disabitata. Di conseguenza, i consumi di gas e luce si erano ridotti notevolmente, fin quasi ad azzerarsi.

Anche se dopo il 2014 il contratto di fornitura gas dell’abitazione era rimasto intestato al defunto, nel 2020 sono state recapitate al figlio due fatture di conguaglio, una da ben 10 mila euro, per il periodo tra agosto 2008 e giugno 2009, mentre la seconda di circa 2.600 euro, per il periodo tra marzo 2018 e gennaio 2020, per un totale complessivo di poco superiore a 13 mila euro.

Il consumatore si è quindi rivolto agli esperti di Confconsumatori Parma per contestare la prescrizione dei consumi e richiedere un riconteggio. Questo perché il reale utilizzo del gas era avvenuto prima del 2010, anno a partire dal quale il titolare dell’utenza non aveva più frequentato l’alloggio in questione. Il problema nasceva, tuttavia, dall’assenza di letture e/o autoletture del contatore, non più pervenute alla società dall’agosto del 2008, rendendo così difficoltoso poter provare il vero periodo in cui si fossero effettivamente utilizzati i quantitativi di gas indicati nelle maxi-bollette.

L’INTERVENTO DI CONFCONSUMATORI - Per trovare una soluzione a questo dilemma e dimostrare che la casa era rimasta davvero inutilizzata per una decina d’anni, Confconsumatori ha scelto di allegare alla contestazione delle maxi-bollette le fatture della luce – emesse da un gestore diverso - che riportavano importi quasi pari a zero, a dimostrazione che dal 2010 in poi anche il consumo di gas, di conseguenza, doveva essere drasticamente calato e che le maxi bollette si erano basate su un conteggio errato da parte del gestore.

Il reclamo è stato pienamente accolto e le fatture sono state ricalcolate distribuendo correttamente i consumi solamente negli anni 2008-2009 (anni di effettivo consumo) e in virtù della prescrizione l’intero importo di 13 mila euro è stato stornato.

«Siamo di fronte a un caso - spiega la dottoressa Francesca Campanini di Confconsumatori e responsabile dello Sportello di Parma del progetto “Energia: diritti a viva voce” che ha assistito il consumatore - in cui ci si è potuti avvalere delle recenti delibere dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente che, a partire dalla legge di bilancio 2018, prevedono la prescrizione breve di soli 2 anni. Questi provvedimenti sono infatti volti alla tutela del consumatore e ne riconoscono il diritto di vedere i propri consumi fatturati in tempi congrui».
 

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