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Procura, protocollo con la Garante dei detenuti: "Per far crollare il muro di gomma"

Sottoscritto un secondo protocollo con l'Associazione Nazionale Carabinieri nell'ottica di una maggiore efficienza sul tema della sicurezza in città

La Procura della Repubblica di Parma ha sottoscritto due protocolli d'intesa, uno con la Garante dei detenuti del Comune di Parma e l'altro con l'Associazione Nazionale Carabinieri.

Il primo accordo si pone lo scopo di migliorare la comunicazione tra i detenuti nel carcere di via Burla e gli organi istituzionali, nell'ottica di sistematizzare il percorso delle segnalazioni di varia natura che arrivano dal carcere. Gli interventi possono riguardare anche il tema sanitario. 

"La Procura si attiva - sottolinea il Procuratore Capo Alfonso d'Avino - per tutte le segnalazioni che arrivano, quasi quotidianamente, dal carcere. Lo scopo del protocollo è attivare delle iniziative presso la direzione del carcere e la direzione sanitaria per verificare le condizioni dei detenuti e informare il Garante. Tutti i provvedimenti che saranno presi dal Procuratore verranno comunicati. Se si tratta di reati si procede in maniera ordinaria. Se si tratta di profili organizzativi si vuole evitare che il detenuto si trovi davanti una sorta di muro di gomma. Anche le persone che hanno commesso dei reati hanno diritto allo stesso trattamento di tutti gli altri cittadini". 

"Sono grata al Procuratore Capo - sottolinea la Garante dei detenuti del Comune di Parma Veronica Valenti - per l'attenzione rispetto alle condizioni dei detenuti nel carcere di Parma. Il protocollo va a rafforzare gli strumenti di tutela dei diritti dei detenuti ma offre anche un'occasione di collaborazione per risolvere alcuni casi di cui vengo a conoscenza durante i colloqui. L'ottica è quella di far rispettare sempre la legalità all'interno e all'esterno del carcere. Ha una valenza di etica pubblica molto importante per far valere la legalità. Abbiamo a che fare con una città dentro la città: 700 detenuti divisi in varie sezioni. Il carcere di Parma presenta criticità anche specifiche".

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Il secondo protocollo è stato sottoscritto con l'Associazione Nazionale Carabinieri, presieduta dal maggiore in congedo Amico Tallini, che dopo anni di lavoro con l'Arma a Parma ha deciso di mettere a disposizione la sua professionalità alla Procura della Repubblica. 

"Per l'associazione dei carabinieri si tratta di un accordo di collaborazione, l'Arma fornisce personale alla Procura della Repubblica per un'attività di volontariato. E' un modo per la Procura di continuare ad avvalersi di colore che si sono distinti nelle attività nel campo investigativo e per l'Associazione Nazionale Carabinieri un modo per proseguire l'attività di collaborazione non sulle attività di indagine ma su tutte le altre attività della Procura". 

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