rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità

In Italia ha 5 mesi di vita, una speranza in Texas, l'appello dei figli: "Aiutateci a salvarla"

Giovanna, una mamma di Palermo che si è trasferita in Emilia-Romagna, è affetta da un tumore al colon con metastasi al fegato, ritenuto incurabile per i medici italiani. L'ultima speranza è in Texas, ma si tratta di visite e cure molto costose

Giovanna, una lavoratrice palermitana che ora si è trasferita in Emilia-Romagna è affetta da un tumore al colon con metastasi al fegato che in Italia è considerato incurabile e che lascerebbe a questa donna 5 mesi di vita. Ma se restando nello Stivale Giovanna non ha alcuna speranza di vincere questa battaglia, in Texas (Stati Uniti) c'è una nuova cura che potrebbe salvarla. Proprio per questo Luca e Alessandro, i figli di Giovanna, hanno lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per portare la mamma oltreoceano, al centro oncologico Salem, dove potrebbe esserci l'ultima speranza. Il figlio Alessandro Caldara, che ora vive a Parma, ci ha contattati per chiedere di diffondere l'appello per la madre. Sono stati già raccolti 17 mila euro: ne servono 100 mila  ECCO COME FARE UNA DONAZIONE 

L'APPELLO DEI FIGLI - Salve, siamo Luca e Alessandro, i figli di una giovane Donna di nome Giovanna, una Mamma lavoratrice, amata tanto nel suo lavoro quanto in casa, una Donna solare, allegra, piena di pensieri ma sempre con il suo inconfondibile sorriso stampato sul volto, una Mamma che ci ha cresciuti con ricchezza di valori e con un amore verso il prossimo indescrivibile. 

Vi racconto questa storia per farvi capire quanto dolore si provi ad essere impotenti nei confronti del male che la sta consumando da dentro, che le sta togliendo la forza di vivere e di sorridere, che la vuole privare degli anni migliori, quelli in cui può godersi  i nipotini trasmettendogli quegli stessi valori che ha permesso a me e mio fratello di essere quello che siamo!

La Mamma purtroppo è affetta da un male che in Italia è dato per incurabile, ormai siamo agli sgoccioli, le è stata data l’ultima terapia chemioterapica, che nella migliore delle ipotesi potrà concederle giusto il tempo di arrivare al mio matrimonio questo giugno, dopo di che, non c’è più nulla da fare.  Spero che mai nessuno si trovi in una simile situazione, ma vi posso giurare che l’impotenza che causa questa patologia sia al malato che ai cari che gli stanno attorno è qualcosa di inimmaginabile. 

Caparbi come ci ha insegnato ad essere Mamma, ci siamo documentati parecchio sulle possibili cure alternative a quelle fornite in Italia, abbiamo volto il nostro sguardo oltreoceano e su consiglio dell’oncologo che l’ha seguita fino ad ora, il centro oncologico Salem in Texas pare essere quello che fa per noi. Iniziamo subito le ricerche, riusciamo a contattare il centro, ma dopo un iniziale euforia, arriva il macigno; 

I costi della sanità americana sono fuori da ogni nostra possibilità economica. https://www.pasalem.com/financial-information questo link è abbastanza esaustivo, il costo della sola visita completa con gli esami base va dai 35.000 ai 40.000 dollari americani, a cui vanno aggiunti le spese degli eventuali farmaci o interventi, così il costo può agevolmente superare i 500.000 dollari americani in poco meno di 4 mesi di terapia, a questi costi si devono aggiungere i costi di trasferta, voli, hotel, trasporti locali ecc… insomma, per noi, umili operai equivale ad una condanna a morte!  Anche stavolta davanti alla nostra famiglia si è parato un muro insormontabile, uno di quelli che ti fa sprofondare sotto le sue fondamenta. 

Presi dallo sconforto, cercando una soluzione ci siamo imbattuti in una storia qui su GoFundMe particolarmente affine alla nostra, abbiamo compreso che il mondo è fatto di persone come noi e che non siamo soli, per questo, abbiamo deciso di condividere la storia di nostra Mamma con tutti voi. 

Ci siamo, la sua storia oncologica inizia non meno di 12 anni fa, quando le viene diagnosticato un pericoloso tumore del glomo carotideo, uno di quelli rari, pericoloso non tanto per la sua natura, quanto per la sua posizione, ricordiamo ancora l’angoscia provata i mesi prima dell’intervento, in cui fummo preparati al peggio, dalla morte ai gravi danni celebrali dovuti alla mancanza di ossigeno al cervello, quella volta ci affidammo all’ottimo ospedale Niguarda di Milano, non vi nascondo che è stato un successone. L’intervento è filato liscio e la Mamma è tornata tra noi in brevissimo tempo, più forte che mai!  La soddisfazione di aver sconfitto il male era grande, non giriamoci intorno, solitamente di tumore si vive o si muore, quando si vive si pensa che ormai nulla potrà più andare storto, è successo, è passato, non ci pensi più! 

Ma la gioia ha avuto breve vita. Negli anni successivi sono state asportate altre piccole masse  in varie zone del corpo, ma anche questi interventi, più o meno invasivi, hanno dato esiti davvero positivi, Mamma stava bene, aveva sconfitto il cancro più e più volte! Passato un breve periodo di tranquillità, una serie di progetti per il futuro che finalmente non sembrava più cosi buio, notiamo che Mamma non è più la solita, perdita di peso, perdita di appetito e perdita di serenità, insomma chi c’è passato lo sa, il cancro ti toglie tutto, insospettiti da questi sintomi, Mamma fa subito un controllo ecografico…. Ancora ricordo la telefonata che mi fece,  ho un tumore al Fegato mi disse… Ci cadde, ancora il mondo addosso, un cancro al fegato pensammo, non è qualcosa che va via con il bisturi, ci dissero anche che i tumori al fegato sono rari e iniziarono ad indagare su di un possibile altro focolaio. 

Da li il passo fu breve, Tumore al Colon la sentenza, quella al fegato era già una metastasi. Inizia il calvario, quello che tuttora si presenta davanti a noi!  Ci recammo  immediatamente al centro tumori europeo di Milano, qui le cattive notizie non tardarono ad arrivare, tumore maligno con una mutazione particolarmente aggressiva, comincia con un po’ di ritardo ( di questo non perdonerò mai l’oncologa che l’ha seguita per prima, oltre due mesi per iniziare le terapie ) il primo ciclo chemioterapico che però viene quasi subito interrotto dall'esigenza di operare urgentemente ( in piena notte)la Mamma per un’occlusione intestinale grave, ci risuonano ancora le parole dei medici  quando ci dissero che era in condizioni disperate e che poteva non superare la notte!

Invece Mamma ce l'ha fatta, ha ripreso vigore in meno di una settimana, sembrava rinata! Come ormai avrete capito però, non abbiamo avuto nemmeno il tempo di esultare per il successo dell'intervento che arriva la mazzata, Giovanna non potrà fare chemioterapia per oltre 45/50 giorni, per permettere all'intestino di saldarsi ed evitare emorragie interne. 
Riprendiamo la chemioterapia, hanno cambiato farmaco, il primo non era stato abbastanza efficace ( questa cosa si ripeterà per tutte le terapie che ha fatto fino ad oggi), anche il secondo chemioterapico non ha l’efficacia sperata, anzi, inizia ad avere le prime controindicazioni con tanto di reazione allergica. 

Cambio di strategia, la Mamma subirà due interventi al fegato, uno in fase sperimentale avanzata per poter togliere le metastasi e permettere alla parte sana di ricrescere, Mamma deve rimanere in osservazione per quasi un mese in ospedale, è debole, il fegato fatica a riprendersi ma finalmente viene dimessa.  L'intervento è  perfettamente riuscito! (…ci dissero) 

Dopo poco più di un mese arriva la notizia, quella che non vuoi sentirti dire, ci sono nuovamente delle metastasi al fegato, e qualche macchia ad un polmone, la cosa peggiore è che una delle metastasi non si può più toccare perché ancorata alla vena porta, in caso di ulteriori manipolazioni si rischia una emorragia interna rapidissima che porterebbe alla morte in pochissimi minuti, nemmeno il tempo di praticare un'incisione chirurgica! L'unica alternativa è bombardare la mamma di chemioterapici, ne ha fatte di tutti i tipi, senza sosta! 

Cosi è stato fatto, ma tutte le cartucce in mano al SSN sono esaurite, ormai siamo arrivati al capolinea, rimanendo qui, Mamma non ce la farà, l’aspettativa di vita non va oltre i 5 mesi! Lancio un appello, l’unica speranza di salvare Giovanna, questa piccola Donna di 1,65 x 55kg ma con un amore e una gioia di vivere immensa, è portarla in America, aiutateci, noi non riusciamo a coprire le spese richieste dal servizio sanitario made in USA, abbiamo già consumato gran parte dei soldi che con tanta fatica i nostri genitori hanno raccolto per “ la vecchiaia”, abbiamo bisogno di voi, tutti con un piccolo gesto potete fare davvero la differenza tra la vita e la morte.

Questa campagna di donazioni è gestita da me, Luca, il figlio maggiore, tutte le donazioni verranno convogliate sul mio conto corrente personale, a quanto pare GoFundMe non permette di mantenere per più di 30 giorni il saldo sul sito, ma questi soldi non verranno spesi fino a che non sarà raggiunta la cifra minima per poter portare mamma in America, ogni spesa sostenuta verrà rendiconta con fattura intestata ad uno dei familiari, ( Luca, Alessandro, Giuseppe e Giovanna ) ogni fattura verrà immediatamente pubblicata come aggiornamento per permettere a chiunque di conoscere lo stato di avanzamento del progetto “Salviamo Giovanna”. 

Non vi nego che temiamo per il tempo che scorre, ogni giorno potrebbe essere troppo tardi, vi chiediamo di condividere in più possibile questa raccolta fondi, dal nostro invece cercheremo delle alternative nell’Unione Europea, cosi da poter recuperare tempo e spendere il meno possibile!   A breve, l’ospedale che ha in cura la mamma ci fornirà in formato digitale tutta la cartella clinica completa di esami, non appena in mio possesso verrà immediatamente caricata in cloud cosi che chiunque possa portarla all’attenzione di oncologi e specialisti di fiducia!  

Vi ringraziamo da profondo per il sostegno, vi terremo costantemente aggiornati!   

Un abbraccio, Luca & Alessandro.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

In Italia ha 5 mesi di vita, una speranza in Texas, l'appello dei figli: "Aiutateci a salvarla"

ParmaToday è in caricamento