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Raccolta del vetro: Iren e Coreve promuovono i commercianti di Parma

Nella nostra città coinvolti 419 esercenti: su un campione di 300 kg raccolti, la presenza di infusibili crolla da 0,65% (valore registrato prima dell’avvio del progetto) a 0,37% (-42,5%)

Grande successo per il progetto “Sei di coccio? Il vetro è un’altra cosa”, lanciato lo scorso aprile da CoReVe, il Consorzio per il recupero del vetro, e Gruppo Iren, con l’obiettivo di sensibilizzare sul corretto conferimento degli imballaggi gli esercenti del settore HoReCa (Hotel, Ristoranti e Catering), trai i maggiori produttori di rifiuti in vetro.

La qualità della raccolta è un aspetto di importanza fondamentale per un efficace recupero del vetro: bastano infatti anche pochi frammenti di materiali apparentemente simili ma pur sempre “estranei”, come ad esempio porcellana, ceramica o vetro borosilicato (cosiddetti infusibili), per compromettere un intero carico, incidendo di conseguenza sia sul processo di riciclo che sui costi.

Nei capoluoghi emiliani che hanno ospitato l’iniziativa (Parma, Reggio Emilia e Piacenza), dove sono stati coinvolti in totale 973 operatori del settore, si è registrato un calo medio di circa il 50% della presenza di materiali infusibili, passando da una presenza di 0,53% a 0,30%: con queste cifre, se il materiale fosse stato oggetto di convenzione con CoReVe, il rottame avrebbe visto un significativo aumento di oltre un terzo del valore. Nello specifico, a Parma, che ha visto il coinvolgimento di 419 esercenti, su un campione di 300 kg la presenza di infusibili è invece scesa da 0,65% (valore registrato prima dell’avvio del progetto) a 0,37%, segnando un calo significativo del 42,5%.

Il progetto si è sviluppato da aprile a settembre in tre fasi principali: la prima, che ha previsto l’analisi del materiale raccolto prima dell’avvio della attività di comunicazione; la seconda, di tipo informativo che ha visto la distribuzione di gadget specifici, finalizzati alla sensibilizzazione degli esercenti, e infine la terza, quella conclusiva, caratterizzata dall’analisi del materiale differenziato.

“In Italia si continua a compromettere il 10% circa del vetro che raccogliamo – aggiunge il presidente di CoReVe Gianni Scotti – a causa della presenza di materiali inquinanti, i cosiddetti “falsi amici” del vetro. E la maggior parte di questi errori vengono commessi nell’HoReCa. Una perdita complessiva pari a circa 48 milioni di euro per le amministrazioni locali e dunque per gli stessi cittadini. Ma anche un danno per l’ambiente, visti gli importanti benefici in termini di mancate emissioni di CO2 in atmosfera e risparmio in gas conseguibili con il riciclo del vetro. Ecco perché questi risultati ci riempiono di orgoglio”.

Nel 2021 sono state 2.417.000 le tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro differenziate e 2.182.858 quelle avviate al riciclo, con un tasso pari al 76,6%: una percentuale che posiziona i cittadini italiani tra i pi virtuosi in Europa per volumi della raccolta e riciclo del vetro e che supera la soglia-obiettivo stabilita dalla Commissione Europea per il 2030, fissato al 75%.

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