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Riattaccata l'acqua alla donna invalida

Dopo le proteste della Rete Diritti in Casa alla donna, che vive in un alloggio Acer con il figlio, è stata riattivata la fornitura con la proposta di un piano di rientro dal debito

Dopo le proteste della Rete Diritti in Casa, che aveva fatto emergere il grave caso di una donna invalida alla quale Iren aveva staccato l'acqua, in seguito al mancato pagamento di una bolletta esorbitante di 3.500 dovuta ad una perdita, la fornitura d'acqua è stata riallacciata. Alla donna, italiana e che vive con suo figlio in un alloggio Acer, è stato chiesto un piano di rientro dal debito ma ora la situazione di emergenza - l'assenza di acqua e di riscaldamento - è stata tamponata. 

La denuncia della Rete Diritti in Casa: "Distaccata l'acqua a una signora invalida in pieno inverno"

"La famiglia abita in un alloggio Acer, è in una situazione di difficoltà economica e la signora è invalida. A causa di una perdita nell’impianto, più volte segnalata ad Acer, il contatore ha accumulato molti più MC di consumi di acqua rispetto a quelli effettivamente consumati, facendo arrivare una bolletta da 3.500 €, chiaramente non sostenibili da parte di una famiglia in difficoltà ma che anche chiunque altro non avrebbe pagato. Nonostante i ricorsi e le comunicazioni scritte inviate ad Acer e Iren/Ireti, ieri si è verificato il distacco totale dell’acqua con la rimozione del contatore e piombatura. La famiglia è stata lasciata senza acqua e conseguentemente senza riscaldamento in quanto manca la pressione in caldaia. Ad aggravare la situazione vi è l’invalidità della madre, della quale viene messa a repentaglio, con questo atto, la salute. Il tutto è avvenuto senza preavviso alcuno". 

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