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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Rispettare le regole: con il respiratore ti accorgi che la tua vita è unica e irripetibile"

L'appello di Roberto Sibani, un paziente ricoverato nel reparto Covid dell'Ospedale Maggiore di Parma: "Non ti chiediamo di riempire di sabbia i sacchi per difenderti dai bombardamenti, non ti chiediamo di patire la fame, solo di essere orgoglioso di fare per un po’ il soldatino rispettoso"

Roberto Sibani, un paziente ricoverato nel reparto Covid dell'Ospedale Maggiore di Parma ha scritto un appello per invitare le persone al rispetto delle regole. La lettera è stata indirizzata al sindaco di Fidenza Andrea Massari, che l'ha resa pubblica sulla sua pagina Facebook. 

“Mi rivolgo a te che ancora non hai indossato la mascherina. No non quella in fibra che porti all’esterno. No, parlo della mascherina che per carità del cielo e grazie alla forza della tua età non hai ancora conosciuto come respiratore di plastica che devi indossare quando ti ricoverano in ospedale con una saturazione che inizia a scendere sotto i 90.

I polmoni non sono più mantici che scendono e salgono in sincrono involontario, si muovono a scatti, a pezzi, vorresti più ossigeno ma più di tanto non t’aiutano. Quel brutto “coso” entrato in noi si difende dai medicinali, cerca di sopravvivere come tutti gli esseri viventi e si attacca a qualsiasi spiraglio gli lasciamo aperto.

Quando sei sotto a quella mascherina di plastica, solo allora, e mai prima, pensi che la tua vita così unica e irripetibile è legata alla macchina che ti dà l’ossigeno e speri ce la possa fare. È giusto arrivare fino a quel punto? E’ saggio per il ragazzo, per l’uomo, intelligente e razionale - ma si, alla fine riuscirà a sconfiggere questo mostro - è giusto dicevo che si lasci trascinare nella roulette russa degli eccessi e dei vizi anche in momenti come questi ?

Osservo come ti comporti quando passeggi fuori casa con amici; state vicini troppo vicini e tra questi c’è sempre uno con la mascherina abbassata. Davanti alla scuola chi fuma la tiene abbassata ma è sempre troppo vicino agli altri. Vi abbracciate per salutarvi e non siete nemmeno Paola e Francesca. Non credere che ai grandicelli vada meglio; si muovono in gruppi, assembrati, e qualche mascherina abbassata.

Loro sono sani, forti, invincibili, ignorano che porteranno in casa il veleno a qualcuno che inconsapevolmente li aspetta dopo avere dedicato la giornata a lavorare con estrema attenzione pur di non portare danni in casa.

Hai ragione, si bisogna e si deve vivere, ma lo devi fare in modo responsabile aiutando anche gli altri a capire. Vai al bar, uscite se i tavoli non sono a distanza, rifiutate i locali dove vi assiepano e non vi sono spazi ampi, impareranno a offrirveli in sicurezza ma almeno per quel poco resteranno aperti pure loro.

Se non ti aiuti e stimoli gli altri la meta sarà ancora lontana e tu perderesti i momenti più toccanti del mistero della vita.

L’hanno paragonata a una guerra, non ti chiediamo di riempire di sabbia i sacchi per difenderti dai bombardamenti, non ti chiediamo di patire la fame, solo di essere orgoglioso di fare per un po’ il soldatino rispettoso e istruttore delle buone regole. Tutte norme che il nuovo governo, sono sicuro con grande fatica, sta cambiando per offrirti una vita dignitosa in questo disgraziato periodo. Basterebbe rinunciare al 50% di quello che facevi prima e pretenderlo anche dagli altri. Si critico e severo con te stesso, con gli altri e anche con gli esercenti, loro terranno aperto e un posto prima o poi lo troverai.... ma non qui all’ospedale con me !". 

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