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Sala Baganza: inaugurato il murale per ricordare le Barricate

Taglio del nastro dell’opera sulla facciata della Casa del Popolo a Basa Bassa realizzata da Federico Cocconi e Filippo Toscani, vincitori del concorso promosso dal Comune in collaborazione con SalArte

Sono passati 100 anni dalle Barricate. E Sala Baganza non solo non dimentica, ma ricorda. Ricorda quella notte di un secolo fa con 140 metri quadrati di murale, per onorare i salesi che si ribellarono alla violenza dagli squadristi fascisti contro i lavoratori che avevano aderito allo sciopero generale nazionale proclamato “in difesa delle libertà politiche e sindacali”. 

L’opera maestosa, intitolata “Cartoline da un passato presente”, è stata inaugurata nella serata di giovedì 4 agosto, esattamente 100 anni dopo quelle gesta eroiche, per la gioia dei tanti salesi che hanno deciso di partecipare alla festosa cerimonia. A realizzare il murale, dipinto sulla facciata est e su una porzione della facciata nord della Casa del Popolo in via delle Barricate, sede del Circolo Arci “Il Ponte”, sono stati i due street artist Federico Cocconi, in arte “Rameist”, e Filippo Toscani, in arte “Rise”, vincitori del concorso promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il gruppo SalArte nell’ambito del progetto “La Cittadella dell’Arte”, che ha ricevuto un importante contributo da Fondazione Cariparma.

«Questa è l’idea di cultura che ci piace molto: una cultura intesa come partecipazione, condivisione e progetto collettivo - ha detto Giovanni Ronchini, vicesindaco con delega alla Cultura del Comune di Sala Baganza, affiancato con Tommaso Bertolotti, il sindaco dei ragazzi -. Proprio in questo luogo, dove un tempo c’era la cooperativa “La Fratellanza”, tra il 4 e il 5 agosto si è consumato un fatto di sangue molto tragico, uno di quegli eventi che segnano l’identità collettiva di una comunità. E dobbiamo ringraziare i nostri nonni e bisnonni, perché senza di loro non avremmo imparato il senso della dignità e della ribellione ai soprusi e alla violenza. Loro ci hanno insegnato la democrazia – ha concluso il vicesindaco –, ribellandosi a quello che di lì a poco sarebbe diventato il potere in Italia».

Il presidente locale dell’Anpi, Marco Zanettini, ha ricordato come l’esistenza a Sala Baganza di ben due cooperative sociali per i fascisti fosse «intollerabile». «Bisognava dare una lezione e il pretesto fu l’uccisione di Ettore Tanzi – ha aggiunto –. Ma la popolazione di Sala reagì ed eresse barricate a difesa delle cooperative. Un’intera comunità si oppose alle milizie fasciste. Credo che questo murale, così come la Collina del partigiano, dovrà essere una tappa obbligata per gli studenti e le nuove generazioni». A concludere gli interventi è stato Carlo Vitali, architetto e poliedrico artista del gruppo SalArte, che ha raccontato la genesi dell’opera ribadendo l’idea di arte e cultura diffuse.

A far rivivere quelle tragiche giornate attraverso la lettura delle cronache del tempo, ci ha pensato Valeria Ferrari, accompagnata dalla fisarmonica di Andrea Coruzzi. La serata si è conclusa con un rinfresco, organizzato dal Circolo Arci "Il Ponte” e la musica di Lucianino deejay.

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