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Saldi, sensazioni positive: "Pronti a spendere 202 a famiglia"

Il vice direttore di Ascom Parma, Cristina Mazza: "Le stime di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e coincidono con il ritorno del turismo”

Sono partiti sabato 2 luglio i saldi estivi a Parma, per concludersi il 30 agosto. “Secondo le stime Confcommercio - ha commentato Cristina Mazza Vice Direttore Ascom Parma - ciascuna famiglia spenderà in media 202 euro pari a 82 euro pro- capite. Le stime di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e coincidono con il ritorno del turismo.”

Le previsioni - commenta Filippo Guarnieri, Presidente Federmoda Parma – oscillano infatti tra le aspettative positive legate al riavvio del turismo e le preoccupazioni sulla situazione economica generale con la crisi dei prezzi energetici e il peso dell’inflazione. Per quanto il settore abbigliamento, calzature ed accessori abbia, finora riassorbito l’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, i saldi estivi rappresentano una boccata d’ossigeno per un comparto che ha vissuto una fase di grande sofferenza e che si trova a dover arginare quotidianamente le tante forme di concorrenza sleale.”

“Ci riferiamo in particolare - ha aggiunto Cristina Mazza - ai colossi del web che hanno, peraltro, beneficiato di un’importante rendita di posizione e per questo Confcommercio chiede che vengano quanto prima attuati gli accordi internazionali sull’entrata in vigore della global minimum tax”. Federmoda ricorda le REGOLE DI BASE PER SALDI CHIARI E TRASPARENTI:

CAMBI
La possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme (ex artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, codice del consumo e successive modificazioni) scatta l’obbligo per il negoziante di: riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati la riduzione del prezzo pagato o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni).

PROVA DEI CAPI
Non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante (non sono più previsti obblighi di effettuare la prova dei prodotti previa disinfezione delle mani e di utilizzo delle mascherine, anche nei camerini).

PAGAMENTI
Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Dal 30 giugno 2022 per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito (ex art. 18 del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022) scatteranno le sanzioni (pari ad una quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata).

PRODOTTI IN VENDITA
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

INDICAZIONE DEL PREZZO
Obbligo del negoziante di indicare: il prezzo normale di vendita, lo sconto, il prezzo finale.

RIPARAZIONI
In caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. Va data preventiva informazione al cliente.

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