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Venerdì, 19 Aprile 2024
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SLC CGIL Parma, il Congresso riconferma Davide Fellini segretario generale

Tracciati gli impegni della categoria per il prossimo quadriennio per i lavoratori dei comparti coinvolti, dalle TLC alle poste alla produzione culturale

Il VI Congresso della SLC CGIL di Parma conferma alla guida del sindacato delle comunicazioni Davide Fellini, eletto all'unanimità a margine dell'assise dall'Assemblea Generale.

Il congresso è stata l'occasione per rinnovare i due più importanti organismi di categoria, il Direttivo e l'Assemblea generale, che insieme alla segreteria saranno impegnati nel prossimo quadriennio a dare attuazione a quanto definito nel documento politico approvato, anch'esso all'unanimità, oltre che alle indicazioni che arriveranno dai congressi regionale e nazionale.

L'SLC intende essere in campo per un nuovo modello sociale e di sviluppo economico, nazionale ma anche europeo e globale, ambientalmente sostenibile, alternativo a quello imposto dalla globalizzazione neoliberista basato sulla riduzione dei diritti, la precarizzazione, la frantumazione dei processi produttivi, la flessibilità esasperata, l'impoverimento del ceto medio e delle classi già più povere.  

L’azione politica e contrattuale dovrà avere come obiettivi principali: il contrasto ad appalti ed esternalizzazioni per via contrattuale e la modifica delle relative norme di legge; la tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; l’approvazione della legge sulla rappresentanza e rappresentatività; l’attuazione per via contrattuale e normativa di quanto scritto nella Carta dei Diritti (soprattutto rispetto a lotta alla precarietà, parità di diritti e inclusione con particolare attenzione ai giovani) e nella piattaforma “Tutte, Insieme. Vogliamo Tutto”; l’attuazione del Piano del Lavoro; l’aumento reale delle retribuzioni e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori.

Per raggiungere tali obiettivi ocorrerà un cambiamento culturale dei lavoratori e della società da perseguire con l’ascolto, il dialogo e il confronto, prima di tutto con i lavoratori ma anche coinvolgendo l’associazionismo, i movimenti e la politica. Oltre a ciò sarà fondamentale un ripensamento della struttura organizzativa capace di intercettare le mutate esigenze del mondo del lavoro, ed in un rinnovato rapporto tra categorie e confederazione, in particolare per quanto riguarda l'azione contrattuale.

Nei settori strategici come quelli delle telecomunicazioni, dei servizi postali e della produzione culturale, oltre che per il paese in genere, occorre pretendere politiche industriali nazionali che definiscano obiettivi, strategie di sviluppo, investimenti ed incremento dell’occupazione, a beneficio di non solo dei lavoratori ma dei cittadini tutti.

Solo così si potranno trovare le risorse  per ridurre le disuguaglianze, la povertà, per salvaguardare il welfare ed il sistema previdenziale pubblici.

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