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Sorbolo, alloggi confiscati alla 'Ndrangheta per gli Ucraini

Altri cinque, nuovi appartamenti nelle palazzine di via Montefiorino confiscate alla criminalità organizzata sono a disposizione delle famiglie in fuga dalla guerra

Altri cinque, nuovi appartamenti nelle palazzine di via Montefiorino confiscate alla criminalità organizzata sono a disposizione delle famiglie in fuga dall’Ucraina. E’ l’operazione che si è concretizzata grazie all’operazione virtuosa che ha visto protagonista a Sorbolo Mezzani l’azienda CLM di San Prospero di Modena del gruppo Definitive.

In occasione del trentennale, il direttore tecnico dell’azienda Massimo Saccani, di Sorbolo, ha proposto al presidente Stefano Fiandri di celebrare la ricorrenza non con una convention ma con un contributo concreto ad una causa attuale: completare i cinque appartamenti “grezzi” e consentire così ad altrettanti nuclei familiari arrivati dall’Ucraina di entrarvi il prima possibile.

Ieri mattina, davanti alla palazzina, è avvenuta la consegna del primo di questi appartamenti, alla presenza dei rappresentanti del Comune di Sorbolo Mezzani che hanno seguito tutto l’iter (il sindaco Nicola Cesari e l’assessore Cristina Valenti), della Regione (il capo della segreteria politica Gianmaria Manghi), della CLM (il presidente Stefano Fiandri e il socio Massimo Saccani, oltre a diversi dipendenti) delle forze dell’ordine locali, dell’associazione “Co’ d’Enza” e del presidio locale di Libera. A beneficiare dell’appartamento, una giovanissima mamma con i due figli maschi.

“E’ un’esperienza straordinariamente bella e inaspettata – afferma il sindaco Nicola Cesari – che grazie alla lungimiranza di un sorbolese come Massimo Saccani ha consentito di completare in tempi brevi queste unità abitative che andranno nelle disponibilità di persone bisognose. Abbiamo agito in base ad un accordo stipulato con la Prefettura, che potrà fare da apripista per altre operazioni analoghe sul territorio nazionale: al momento non tutti gli appartamenti sono nelle nostre disponibilità ma ne abbiamo già sistemati dieci, per un totale di circa quaranta persone occupanti. Di questi cinque riqualificati da CLM, nei prossimi giorni anche gli altri verranno assegnati”.

“Il risultato di oggi – aggiunge l’assessore Cristina Valenti – è frutto di una grande collaborazione con la comunità, che ha partecipato attivamente alla raccolta del materiale necessario per il completamento degli appartamenti. Semplici cittadini, consiglieri, associazioni si sono dati da fare in sinergia per accogliere chi ha bisogno: uno splendido esempio di cosa voglia dire essere una comunità attiva ed operosa. Cito in particolare la ditta Ceci per le cucine, Alessandro Brozzi per gli elettrodomestici, Smeg per i piani cottura, la Coop. Sociale Co’ d’Enza per le operazioni di accoglienza e il dialogo con la prefettura, insieme alla Caritas ed al Presidio di Libera.

“La Regione Emilia-Romagna – ha affermato Gianmaria Manghi – è stata la prima in Italia ad approvare il testo unico sulla legalità. Da questo sono discese politiche importanti in una fase complessa che in questi ultimi anni ha visto, come tema di forte attualità, il recupero dei beni confiscati alle mafie. In questa direzione la Regione mette in campo risorse importanti a sostegno dei Comuni, come nel caso di Sorbolo Mezzani, dove si è concretizzata un’operazione con molti pregi: al suo interno si manifesta il connubio tra legalità, restituzione e solidarietà, tutti valori estremamente pregevoli”.

“L’iniziativa è nata dalla decisione di non celebrare il trentennale dell’azienda – hanno spiegato infine Massimo Saccani e Stefano Fiandri di CLM – in un momento nel quale si stava delineando la guerra in Ucraina. Alla luce dell’emergenza e anche del fatto che abbiamo anche molti clienti nell’est Europa, abbiamo pensato ad un’azione solidale, sottoponendo l’idea al sindaco Cesari, che l’ha accolta con favore. Il fatto che si tratti di appartamenti sequestrati alle mafie ci ha fatto essere ancora più convinti della nostra scelta”.

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