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L'INCHIESTA

Gli studenti parmigiani nel vortice del caro affitti: 500 euro per una camera, 'effetto' Airbnb e alloggi universitari insufficienti

A Parma ci sono poco più di 600 alloggi universitari a fronte di circa 32 mila iscritti. Trovare una stanza nella nostra città è un vero calvario. Il boom del mercato degli affitti brevi (+100% in 5 anni) limita il numero di abitazioni disponibili

Stanze singole a non meno di 500 euro, alloggi universitari insufficienti e disponibilità di abitazioni in calo, soprattutto a causa del boom del mercato turistico e degli affitti brevi, quello di AirBnb e delle altre piattaforme online. Tempi bui per gli studenti che decidono di spostarsi a Parma per frequentare l'Università e che cercano anche solo una camera in affitto.

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Per i fuori sede, infatti, trovare un alloggio nella nostra città è ormai un lungo calvario, tra prezzi ormai arrivati alle stelle, carenza di alloggi universitari a prezzo calmierato e scarsa propensione dei proprietari ad affittare agli studenti. Come abbiamo visto nella nostra città ci sono fortissime difficoltà anche per chi è genitore single o straniero (L'INCHIESTA). Anche gli studenti rientrano nelle categorie marginalizzate dal mercato degli affitti.

Così per chi decide di frequentare le lezioni all'Università degli studi di Parma la ricerca di un alloggio dignitoso è sempre più complicata. Se ci accostiamo agli annunci dei privati, che vengono pubblicati nei gruppi sui social network e nei siti specifici dedicati agli affitti, ci accorgiamo che ormai anche nella nostra città trovare una camera per meno di 500 euro al mese è quasi impossibile. I prezzi medi si aggirano, infatti, intorno a questa cifra. 

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Cinquecento euro per una camera singola in città 

Per gli studenti che si approcciano al mercato la disponibilità economica è fondamentale, così come il pagamento in anticipo di alcune mensilità. Molto spesso sono i genitori a provvedere al pagamento delle quote. Per trovare una stanza in una zona non troppo distante dai poli universitari il prezzo è in media di 500 euro. Solo sul sito di Ergo, l'Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell'Emilia Romagna, nella sezione dedicata agli annunci dei privati, è possibile trovare qualche annuncio con importi minori, che si aggirano intorno ai 400 euro. 

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Alloggi universitari: poco più di 600 posti per 32 mila studenti

Gli alloggi universitari messi a disposizione da Ergo, l'Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell'Emilia-Romagna, a Parma sono poco più di 600 nelle sei residenze in città. Ad inizio anno accademico 2022/23 gli alloggi Ergo disponibili erano 150. I posti totali a disposizione sono 616, di cui 27 accessibili a persone con disabilità motorie, a fronte di una popolazione studentesca di 32 mila studentesse e studenti iscritti. La possibilità di alloggi in queste strutture è quindi riservata solo ad una piccola fascia di studenti, quelli che riescono ad accedere ai bandi di Ergo. Non tutti gli studenti idonei ad ottenere l'alloggio universitario hanno però la possibilità di accedere alle strutture universitarie. 

Il boom del mercato degli affitti brevi: a Parma +100% in 5 anni 

Se nel 2018 gli annunci di affitto per vari tipologie di abitazioni sul portale AirBnb, per quanto riguarda il solo comune di Parma, erano 570 nel 2023 sono oltre 1.000. I dati ufficiali non sono ancora disponibili ma l'exploit che sta avendo il mercato degli affitti brevi a scopo turistico - con un incremento del 100% in 5 anni - ridimensiona totalmente il mercato degli affitti, provocando una riduzione del numero di abitazioni disponibili per la locazione a studenti e lavoratori. Già nel 2018 erano stati ospitati circa 23.000 visitatori, con una crescita del 33% rispetto all'anno precedente e una durata media del soggiorno di 2,6 notti. 

La protesta a Parma: "Studenti costretti a chiedere ai dormitori o a dormire in strada"

"La situazione abitativa che grava sugli studenti di Parma - sottolinea il collettivo studentesco Ecologia Politica di Parma - quest'anno è diventata insostenibile. Ci sono studenti idonei alle borse di studio che si trovano esclusi dalle stesse, altri che si trovano a chiedere una mano a colleghi e alle famiglie per avere un tetto dove dormire. Altri chiedono ai dormitori, alcuni sono addirittura costretti a dormire per strada. L'offerta di Ergo non è adeguata alla domanda e l'Università di Parma non è riuscita a mettere in campo delle misure che vadano ad attenuare questa situazione. Gli studenti, oltre al costo dell'alloggio, devono affrontare spese sempre più in aumento. Il diritto allo studio, in questo modo, non è garantito". 

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L'occupazione della mensa contro il caro prezzi e la vittoria degli studenti 

Nella mattinata del 18 aprile alcune studentesse e studenti dell'Università di Parma, appartenenti a diversi collettivi, hanno occupato pacificamente la mensa universitaria di vicolo Grossardi per protestare contro l'aumento del prezzo di un pasto, da 5 euro e 80 a 7 euro e 20. La mensa universitaria è gestita dall'azienda Camst che collabora con Ergo per l'erogazione dei servizi ristorativi. "Come condizione per iniziare la contrattazione e ripristinare il servizio - hanno scritto in una nota - chiediamo il congelamento dei prezzi ai livelli pre-rincari". Dopo quasi dieci giorni di occupazione, durante i quali gli studenti hanno dormito nell'edificio, dato vita ad assemblee e trattative con Ergo ed il Comune di Parma - è arrivata la prima vittoria. Dal 2 maggio i costi sono tornati quelli pre-rincaro, ovvero per un pasto si spendono 5 euro e 80 e non più 7 euro e 20. 

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