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Tamponi ai vaccinati, parmigiani furiosi: "E' pura follia"

Interviste ai cittadini sulla nuova misura che potrebbe essere applicata nel periodo delle feste per l'accesso ai grandi eventi: "Così si affossa la campagna vaccinale, che era arrivata ad alti livelli di adesione"

Tamponi anche ai vaccinati? I parmigiani dicono no. E' un coro unanime di contrarietà quello che emerge dalle interviste che abbiamo effettuato a Parma per quanto riguarda la possibilità, ventilata nei giorni scorsi con l'avvicinarsi del Natale del Capodanno, di sottoporre - per l'accesso ad alcuni eventi in occasione delle festività - anche le persone vaccinate contro il Covid-19 ai tamponi. Una misura, ancora allo studio, che sta già suscitando proteste da più parti: con la campagna di vaccinazione che ha ormai raggiunto percentuali molto elevate sono in tanti a chiedersi il perchè di questo nuovo provvedimento. In quasi tutte le opinioni che abbiamo raccolto - una cinquantina - la critica al provvedimento è lampante. 

"Una misura assurda che sentenzia il fallimento della campagna vaccinale in corso". E' questa l'opinione di un giovane, già prenotato per la somministrazione della terza dose. "Ho fatto tutto quello che mi hanno detto ed ora devo farmi anche i tamponi? Non ha senso". 

Una ragazza, che lavora in un negozio del centro, parla di una sorta di discriminazione. "E' pura follia: io che ho fatto le tre dosi, come suggerito dal governo, ora devo anche farmi i tamponi per poter andare nei locali: non sono d'accordo. Chi non si è vaccinato non dovrebbe entrare in quei luoghi ma per questo è già in vigore il Super Green pass: non vedo perchè ora aggiungere anche questo". 

"Il problema non sono i vaccinati ma i non vaccinati: con questo provvedimento mi sembra che si sia un'equiparazione che non mi piace. Allora noi perchè ci siamo vaccinati, che senso ha avuto se ora non possiamo nemmeno frequentare i luoghi che hanno riaperto?" sottolinea un uomo che si è sottoposto a tutte le vaccinazioni previste fino ad oggi. 

"Dopo un Capodanno costretti in casa come quello dell'anno scorso ora nel 2021, con la campagna vaccinale ormai arrivata a percentuali molto alte, ci rifilano questo ulteriore provvedimento. Non è giusto: io mi sono vaccinata e non vedo il senso di questo provvedimento", sentenzia una donna che lavora come infermiera in una struttura sanitaria della città. 

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