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Martedì, 23 Aprile 2024
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Tep, dal 1°gennaio il biglietto aumenta di 10 centesimi

La corsa semplice passa da 1,50 a 1,60 euro. Da 10 a 11 euro è invece l’incremento per i titoli da 8 corse. Serviranno 2 euro in più per l’abbonamento mensile (da 32 a 34 euro)

Sarà in vigore dal 1° gennaio 2023 l’adeguamento delle tariffe urbane ed extraurbane per i servizi di trasporto pubblico di Parma, deliberato dalla giunta comunale e provinciale. L’aumento delle tariffe coprirà solo parzialmente l’incremento dei costi derivanti dal rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro, mentre per la copertura dell’impennata dei prezzi dei carburanti e di tutte le prestazioni, beni e materie prime saranno ricercate differenti fonti di finanziamento. Nonostante le difficoltà legate allo scenario economico attuale, Tep manterrà i piani di investimento (anch’essi gravati da significativi incrementi di costo), procedendo con l’acquisto di bus a basso impatto ambientale, funzionali anche ai progetti di elettrificazione delle linee in area urbana e di estensione dell’alimentazione a metano alla rete suburbana.

La situazione attuale Parma è la seconda città della regione, con un territorio provinciale ampio quasi quanto quello della città metropolitana di Bologna. È inoltre l’unico centro, al di fuori di Bologna, dotato di un servizio di trasporto pubblico notturno esteso, con le stesse tariffe del servizio diurno. Al momento, Parma è la città col biglietto urbano con maggiore tempo di validità (80 minuti), a parità di costo. Al completamento degli adeguamenti, Parma manterrà tariffe complessivamente inferiori rispetto a città con un servizio di trasporto esteso e strutturato. Ciò vale anche per gli abbonamenti: quelli per gli studenti, ad esempio, resteranno tra i più convenienti a livello regionale e nazionale anche dopo l’aggiornamento delle tariffe. Le nuove tariffe L’aumento riguarderà sia i biglietti che gli abbonamenti.

Se per i biglietti il maggior costo grava su tutti i passeggeri in ugual misura, il costo degli abbonamenti sarà invece calmierato per le persone in condizioni di disagio o per le famiglie a più basso reddito. Permarrà infatti una serie di agevolazioni tariffarie (per studenti di famiglie con ISEE inferiore a 30mila euro, per persone con disabilità o invalidità, per anziani, per famiglie numerose). Di conseguenza le categorie di utenti più svantaggiate non subiranno alcun aumento. Parte delle tariffe degli abbonamenti, peraltro, erano ferme dal 2011. Per chi viaggia in città aumenta di 10 centesimi il costo del biglietto di corsa semplice, che passa da 1,50 euro a 1,60 euro. Da 10 a 11 euro è invece l’incremento per i titoli da 8 corse. Serviranno 2 euro in più per l’abbonamento mensile (da 32 a 34 euro).

Sale a 289 euro il costo per l’abbonamento annuale, il cui prezzo viene ritoccato per la prima volta dopo 12 anni. Un anno di viaggi in bus costerà, invece, 195 euro per gli studenti, che però beneficiano, come detto, di molte agevolazioni che nella maggior parte dei casi andranno ad azzerare l’incremento di prezzo. Per quanto riguarda le tariffe extraurbane, i biglietti singoli aumentano di circa 20 centesimi, in ugual misura per tutti gli scaglioni tariffari. Ciò significa che per chi è più svantaggiato perché viaggia su tragitti più lunghi l’aumento sarà inferiore a livello percentuale. La stessa logica è stata adottata anche per gli abbonamenti: chi già paga di più avrà aumenti in proporzione più contenuti.

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