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Tra spaccio e degrado, il Parco Nord è sotto scacco: "Abbiamo paura"

Il comitato 'San Leonardo che verrà' solleva la questione: "Nel 2022 è incredibile e inconcepibile che le persone debbano temere di uscire alla sera per paura di essere fermati da individui che propongono l’acquisto di stupefacenti"

"La situazione dello spaccio, il degrado che ormai ad ogni angolo è ben visibile, la situazione dei Parchi che circondano il nostro quartiere e tutto ciò che ne conviene e deriva, ci porta ad una sola considerazione: cosa è stato fatto e cosa si è intenzionati a fare per ovviare a questa situazione divenuta ormai insostenibile per noi cittadini del San Leonardo?". Se lo chiedono gli esponenti del nuovo comitato cittadino "Il San Leonardo che verrà": c'è preoccupazione per il quartiere, da sempre ambiente discusso e che si porta dietro una cattiva reputazione. Il simbolo del degrado è il Parco Nord, quello situato alle spalle di via Venezia:  oltre a essere una importante piazza di spaccio, secondo i cittadini, il Parco presenta altre criticità che non permettono a chi vive nei dintorni di goderselo o di lasciarci giocare i propri figli. tombini aperti, sos che non funzionano con i cittadini che si chiedono se le numerose telecamere installate negli scorsi anni facciano il proprio dovere e segnali chi spaccia o delinque.

"Nel 2022 è incredibile e inconcepibile che le persone debbano temere di uscire alla sera per paura di essere fermati o contattati durante una passeggiata da individui che propongono l’acquisto di stupefacenti - dicono rappresentanti del comitato -. E' assurdo trovarsi nella situazione di dover giornalmente segnalare a chi di competenza l’incuria a livello di degrado; è inammissibile vedersi incendiato una campana del vetro incendiata in Via Verona. E chi più ne ha più ne metta. Tante domande ci vengono spontanee: a cosa servono le telecamere installate in varie zone del quartiere? Sono attive? Che funzioni hanno? Hanno scopo di prevenzione per la Sicurezza? Perché non si pensa di installarne altre in punti dove si è a conoscenza che lo spaccio regna sovrano? E infine, ma non per ultimo, perché non adoperarsi affinchè come in altre città della nostra regione vedasi Bologna, Rimini, Carpi, Imola e Ravenna utilizzare gli Street Tutor come figure Professionali impiegate in attività di prevenzione dei rischi in un progetto di sicurezza integrato frutto di un gioco di squadra fra la Regione Emilia Romagna e le varie Prefetture?

Quello che chiediamo, sembrandoci lecita e dovuta come richiesta, è di aspettarci risposte e non sentire sempre e comunque solo parole ma vedere fatti concreti. Sarebbe inoltre opportuno che chi ci amministra - dicono i rappresnetanti del comitato - si renda conto in modo diretto delle situazioni sopra menzionate perdendo un poco del proprio prezioso tempo girando il quartiere ed ascoltando in modo accorto ciò che i cittadini hanno da dichiarare anche se ormai i limiti di sopportazione sono ormai superati da parte di chi vuole vivere o meglio vorrebbe vivere in modo degno di essere tale in un quartiere che, forse qualcuno non si è reso conto, è l’ingresso di accesso verso il centro città".

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