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Tumore al polmone: al via lo studio “Peoplhe” su diagnosi precoce e fattori di rischio

Diventa nazionale la ricerca nata nel 2019 grazie al progetto Salute Parma. Il progetto finanziato dal Ministero della salute con 450 mila euro

Il tumore del polmone rappresenta una importante causa di morte a livello mondiale, perché viene generalmente individuato in una fase avanzata della malattia. In particolare, nel nostro Paese, questa neoplasia è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la seconda nelle donne, con quasi 34 mila morti in un anno. Per questo motivo, assume particolare importanza individuare l’insorgenza del tumore quando ancora non ha causato disturbi e in uno stadio precoce, in quanto permette il miglioramento delle possibilità terapeutiche.

Lo studio nazionale “Model for Optimized Implementation of Early Lung Cancer Detection: Prospective Evaluation Of Preventive Lung HEalth (PEOPLHE)”, finanziato dal Ministero della Salute con 450 mila euro, è promosso dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria con la collaborazione dell’Azienda Usl di Parma e vede la partecipazione del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania e del Policlinico San Matteo di Pavia. 

“PEOPLHE nasce dal progetto Salute Parma avviato nel 2019, reso possibile grazie all’importante contributo di Fondazione Cariparma, che ha visto la partecipazione dei pazienti della nostra città in un programma di prevenzione del tumore del polmone – spiega Nicola Sverzellati, responsabile scientifico dello studio e direttore nell’Unità Operativa Scienze Radiologiche dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma  – da qui l’idea di estendere lo studio a livello nazionale allo scopo di sensibilizzare i cittadini sui maggiori fattori di rischio, quali il fumo di sigaretta, principale responsabile d’insorgenza della malattia”.

Il progetto PEOPLHE ha l’obiettivo di diagnosticare il tumore polmonare in stadio precoce utilizzando una tecnica innovativa chiamata TAC a bassa dose radiante (Low-Dose Computed Tomography, LDCT) che assicura al paziente una minima esposizione alle radiazioni, paragonabile a una mammografia, e un’ottima qualità delle immagini.

“La diagnosi precoce permette la pianificazione di un trattamento curativo del tumore del polmone prevalentemente tramite resezione chirurgica, anche con tecnica mini-invasiva, molto efficace negli stadi precoci della malattia con un significativo miglioramento della sopravvivenza” sottolinea Paolo Carbognani, medico dell’Unità Operativa chirurgia toracica e co-responsabile del progetto.

Il disegno dello studio è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Unità Operativa Ricerca clinica ed epidemiologica dell’Ospedale, diretta da Caterina Caminiti, che sarà responsabile dell’analisi dei dati; mentre la valutazione economica del progetto sarà seguita dal Servizio Programmazione e controllo di gestione.

Saranno 1.500 le persone inserite nello studio in tre anni, di queste 500 a Parma, selezionate dai medici di medicina generale oppure dai professionisti dei 3 centri coinvolti (Parma, Catania e Pavia) in quanto soggetti ad elevato rischio di tumore polmonare. Possono partecipare uomini e donne di età compresa fra 50 e 75 anni con una storia di tabagismo stimabile in almeno 10-15 sigarette al giorno per almeno 25-30 anni. Sono esclusi dallo studio i pazienti con diagnosi di tumore del polmone effettuata negli ultimi 5 anni.

I cittadini interessati potranno rivolgersi direttamente allo staff del progetto: tel. 351 7098440, e-mail scienzeradiologiche@ao.pr.it.

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