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Tumore al seno: la società europea di oncologia medica pubblica lo studio condotto dall’Ospedale di Parma

Terapie personalizzate: questo l’obiettivo del progetto pubblicato sulla rivista ESMO Open che porta la firma di Antonino Musolino, responsabile Breast Unit delle aziende Sanitarie di Parma

Sviluppare una terapia mirata ed efficace nel trattamento del tumore al seno è possibile grazie alla farmacogenetica, che analizza le differenze tra le persone nell'azione dei farmaci, allo scopo di individuare il profilo genetico delle pazienti e orientare la cura. I risultati dello studio condotto dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica della Società europea di oncologia ESMO Open. La pubblicazione porta la firma di Antonino Musolino, responsabile della Breast Unit delle aziende sanitarie di Parma, alla guida del progetto insieme all’Unità Operativa di Oncologia medica, diretta da Francesco Leonardi.

Sono 15 i centri di Oncologia medica in Italia che hanno aderito al progetto “ERIGE” condotto su 83 donne affette da una forma di carcinoma mammario chiamato “triplo negativo metastatico” caratterizzato da un’elevata aggressività, che vede la chemioterapia spesso come l’unica alternativa possibile. Le analisi di farmacogenetica realizzate nei laboratori CoreLab dell’Ospedale di Parma hanno permesso di individuare i fattori genetici che potessero predire il risultato terapeutico di due farmaci chemioterapici (Eribulina e Gemcitabina) valutati nell’ambito dello studio.

“I risultati della ricerca evidenziano come la combinazione dei due farmaci si sia dimostrata attiva ed efficace nel trattamento del carcinoma mammario con tassi di risposta elevati e con tossicità moderata – spiega Antonino Musolino - in particolare, le analisi effettuate hanno permesso di evidenziare un pannello di geni che permettano di prevedere il risultato terapeutico e la tossicità di questo regime chemioterapico”.

La ricerca, promossa dal Gruppo Oncologico Italiano di Ricerca Clinica (GOIRC), è stata possibile grazie alla collaborazione delle ricercatrici dell’Ospedale di Parma Benedetta Pellegrino, Oncologa e primo autore dello studio e Daniela Boggiani, Oncologa referente per il Servizio di Genetica Oncologica.

Lo studio rappresenta un esempio di medicina personalizzata che permette di utilizzare la firma genetica dei pazienti per orientare la scelta terapeutica in termini di efficacia della cura.

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