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Turismo, la risposta dei sindacati: "Le persone preferirebbero avere un lavoro stabile"

Il commento di Miati (FILCAMS CGIL Parma) sull'emergenza personale nel settore

"Le persone, lavoratrici e lavoratori, preferirebbero un lavoro stabile, così come la certezza della retribuzione". Maurizio Miati, neosegretario generale FILCAMS CGIL Parma, interviene a proposito del supposto problema della carenza di organico nel settore turismo del parmense. 

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"Ogni anno, dalla pandemia ad oggi - è il commento di Miati - assistiamo sistematicamente al grido d’allarme riguardante l’emergenza occupazionale nel settore turistico ricettivo, accompagnato dalle più svariate dichiarazioni volte a colpevolizzare le lavoratrici e i lavoratori potenzialmente occupabili. Siamo più che disponibili ad aprire un confronto a 360° con le associazioni datoriali di categoria volto ad una disamina della situazione con lo scopo di individuare quelle che possono essere le vere ragioni del fenomeno, che a noi appaiono chiare".

"Dal 2020 ad ogg - aggiunge Miati - si è verificato un forte incremento di dimissioni volontarie guarda caso proprio in tutti quei settori nei quali il precariato la fa da padrone. Nel Turismo sono ampiamente diffusi i contratti a tempo determinato così come i contratti a chiamata. Aggiungiamo a questo quadro gli appalti di alcuni servizi ad aziende terze o cooperative che spesso non applicano il CCNL del Turismo, ma contratti mediamente più poveri come paga oraria: se va bene il Multiservizi, se va male uno dei tanti “contratti pirata”.

"Non scordiamoci, poi, della piaga del lavoro nero così come della problematica della corretta retribuzione di straordinari, notturni e festivi. A chi lavora in questo settore, così come in tanti altri campi, viene applicato un Contratto Nazionale scaduto da alcuni anni, con stipendi dignitosi, ma non con gli importi che vengono decantati: ad esempio da tabellare Federalberghi un capo cuoco (II livello) guadagna mensilmente in realtà poco più di 1.740,00 euro lordi quale paga base conglobata ed un cameriere di sala (V livello) poco più di 1.450,00 euro lordi. Ci aspetteremmo, oggi come oggi, la disponibilità da parte della associazioni di categoria ad iniziare a ragionare diversamente: va ridato valore al lavoro di giovani e meno giovani alla ricerca di differenti condizioni. Solo con un’occupazione stabile, regolare, qualificata, giustamente e puntualmente retribuita si potranno mettere le basi per un rilancio duraturo del settore".

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