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Turismo slow, dalla Regione 3.5 milioni di euro: interventi dal parco dei Cento Laghi ai Boschi di Carrega

Ecco la mappa delle azioni per la tutela della biodiversità nel nostro territorio

Tutela delle specie minacciate, salvaguardia degli habitat, corridoi ecologici, acquisizione di nuove aree. Ma anche manutenzione della rete escursionistica e della segnaletica. La Regione Emilia-Romagna stanzia 3.5 milioni di euro per tutelare la biodiversità e lo sviluppo sostenbile. Ecco i progetti che verranno attivati nel parmense. Al Parco dei Cento Laghi - Area del monte Fuso è previsto un intervento di manutenzione delle reti escursionistica e cicloturistica, l'installazione e restauro di segnaletica e cartellonistica e la realizzazione di strutture per la fruizione. Nel Parco Regionale delle Valli del Cedra e del Parma sono previsti interventi di recupero e manutenzione della rete sentieristica e cicloturistica, il potenziamento della segnaletica e cartellonistica e la realizzazione di strutture per la fruizione. Nei Parchi regionali Boschi Carrega e Taro verranno realizzati interventi di manutenzione e miglioramento della rete sentieristica e cicloturistica. Nei Parchi del Ducato verrà realizzata una fornitura di E-Bike e di torrette per la loro manutenzione e ricarica. Sono previsti, poi, interventi per la tutela e l’incremento della biodiversità nelle aree protette e nei siti Rete Natura

Un percorso dimostrativo e didattico per le farfalle, le api e le libellule nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, dove verranno anche acquistate aree di particolare importanza naturalistica per incrementare i livelli di tutela. La messa in sicurezza delle Grotte di Re Tiberio nel Parco della Vena del Gesso romagnola e di quella d’Onferno nella omonima Riserva naturale orientata. La manutenzione della rete cicloturistica ed escursionistica nel Parco regionale fluviale del Trebbia e dei sentieri nel Parco dell’Alto Appennino Modenese danneggiati dalle eccezionali nevicate dell’inverno 2020-2021.

E poi - tante - le azioni a tutela delle specie e degli habitat più minacciati. Tra le altre quelle per la protezione della Salamandrina di Savi, un raro anfibio endemico, e del Gambero di Fiume nel Paesaggio protetto della Collina reggiana e nella Riserva naturale Rupe di Campotrera   o a tutela del Lupo e della Tartaruga di Hermann Parco del Delta del Po. Ma anche – sempre nel Delta del Po - le “isole galleggianti” sperimentali per incrementare i siti di nidificazione dell’avifauna di interesse comunitario.  

Sono solo alcuni dei 43 progetti finanziati dalla Regione con 3,6 milioni di euro grazie al Programma di investimenti per i parchi e le aree protette 2021-2023.

Con due obiettivi: difendere e valorizzare lo straordinario patrimonio di biodiversità custodito nel sistema delle aree protette regionali e promuovere occasioni di sviluppo sostenibile, a partire dal turismo slow e consapevole.

Destinatari del finanziamento: i cinque Enti di gestione dell’Emilia orientale, Emilia occidentale, Emilia centrale, Delta del Po, Romagna, oltre al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello.

Ovvero le realtà cui fa capo una buona parte dell’estesa rete di aree protette presente in Emilia-Romagna: 14 parchi regionali, 3 parchi nazionali e interregionali, 15 riserve naturali, 34 aree di riequilibrio ecologico, 159 siti Natura 2000. Una rete green pari a oltre il 16% dell’intero territorio emiliano-romagnolo.

“Investire nell’ambiente vuol dire investire nel futuro e promuovere occasioni di crescita sostenibile per i territori e le comunità – ha spiegato l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori - Con questo Programma rilanciamo l’impegno della Regione a favore dei parchi, che sempre più devono diventare luoghi in cui la tutela della biodiversità si sposa con forme di fruizione attenta e consapevole. L’Emilia-Romagna ha molto da offrire in questo senso, grazie a una posizione geografica che ne fa un vero e proprio concentrato di ambienti naturali diversi e a una straordinaria varietà di specie animali e vegetali”.

La ripartizione delle risorse
Nel dettaglio questa la ripartizione delle risorse. Ente Emilia Orientale (province di Bologna e Modena): 726.970 euro e otto progetti; Emilia Occidentale (province Piacenza, Parma: 907.945 euro e otto progetti; Emilia centrale (Modena e Reggio): 673mila euro e 12 progetti; Delta del Po (Ferrara e Ravenna): 802.670 euro e quattro progetti; Romagna (Rimini, Ravenna, Bologna, Forlì-Cesena): 338.405 euro e otto progetti. 
Vanno poi aggiunti i contributi pari a 150mila euro assegnati ai 3 interventi presentati dal Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello (Provincia di Rimini).

Il 30%  alla biodiversità
Impegno rispettato. Come da indicazioni del bando regionale uscito la scorsa primavera, il 30% dell’importo complessivo dei progetti candidati è stato destinato a favore della conservazione della biodiversità. Ma i principali tipi di intervento finanziati sono molteplici e di varia natura, a cominciare dal potenziamento della rete escursionistica e cicloturistica; installazione e manutenzione della segnaletica; strutture quali torrette di avvistamento e capanni per l’osservazione della fauna. E ancora: acquisizione, oltre che riqualificazione e risanamento ambientale di aree di pregio naturalistico. Fornitura e installazione di attrezzature per ridurre i danni prodotti dalla fauna.
Le risorse sono state assegnate a ciascun Ente di gestione per il 60% sulla base della superficie delle aree protette e per il 40% sulla base del numero, oltre a una quota fissa pari a 150mila euro. L’importo minimo di ciascun progetto era di 40 mila euro e il contributo regionale poteva arrivare a coprire fino ad un massimo del 90% della spesa ammissibile.
Paola Fedriga

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