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Un fortino per giocare con vista sul Castello di Torrechiara

Al Centro Culturale donato un nuovo gioco in legno dalle Donne di Torrechiara. Realizzato da Gea con il contributo del Comune di Langhirano

Arrampicarsi, sperimentare l’equilibrio in sicurezza e socializzare con altri bambini e bambine, con lo sguardo rivolto verso l'affascinante Castello quattrocentesco. È possibile grazie al nuovo gioco in materiali naturali che è stato installato nei giorni scorsi nel giardino del Centro Culturale Torrechiara. Un fortino di tronchi e corde donato dall’associazione tutta al femminile Donne di Torrechiara e progettato dall’azienda Gea Fun Experience di Pilastro. Un playground appositamente pensato per questo luogo, ad uso della comunità (doposcuola, oratorio e centri estivi), per divertirsi all’aria aperta e stringere amicizie: «L’idea era quella di arricchire l’area con un gioco che fosse adatto anche ai bambini più grandi, delle elementari e delle medie, che frequentano il centro culturale – racconta Valeria Lugli, presidente di Donne di Torrechiara -. Ci siamo quindi rivolti a Gea per il progetto e ringraziamo l’Amministrazione per gli spazi».

«Dopo il parco giochi ai piedi del maniero – spiega Matteo Pulli, direttore di Gea – che abbiamo realizzato qualche anno fa, sempre grazie alle Donne di Torrechiara, è nato un nuovo angolo giochi in totale armonia con il paesaggio, che non ingombra la vista, stimola la fantasia e la sensorialità, proponendo ai più piccoli attività non tradizionali».

Come sottolinea infatti la psicologa Melissa Pattacini, che insieme a Pulli è tra gli ideatori del progetto Park Experience, «l’essere umano è nato per arrampicarsi, azione che precede la conquista della stazione eretta (come strisciare e rotolare) quindi congeniale anche a bambini molto piccoli che si rivelano più disinibiti e meno prudenti». In più «il contatto con l’ambiente orienta i ragazzi verso il rispetto del territorio. Dunque saranno più felici, attenti a non inquinare e con meno patologie psico-fisiche. È infatti scientificamente provato quanto le emozioni positive derivanti dalla bellezza dei luoghi possano influenzare lo stato di salute di tutti».

Con questo tipo di giochi si vuole così promuovere un ritorno al materiale con il quale – come sostenuto dal biologo britannico Roland Ennos, autore de "L'Età del legno" – l’uomo e la donna (e i loro antenati) hanno avuto maggiormente a che fare nella loro storia. Compiendo altresì una scelta a favore dell’ambiente in quanto è dimostrato che un maggiore impiego del legno riduce le emissioni di CO2.

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