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Da Siena a Roma a piedi: 280 chilometri in 9 giorni

La vacanza alternativa di un parmigiano che ha percorso la terza parte della via Francigena, arrivando a San Pietro il 18 luglio

Ha percorso 280 chilometri a piedi in 9 giorni, partendo da Siena per arrivare in piazza San Pietro a Roma. Il parmigiano Tommaso Villani ha scelto di intraprendere una vacanza alternativa, visitando paesaggi suggestivi e avvolti nella natura, oltre a borghi poco conosciuti e di una bellezza rara. Ai tempi dell'emergenza Covid Tommaso ha deciso di concedersi alcuni giorni di ferie per intraprendere un cammino alternativo, a stretto contatto con la natuta. Dopo essere partito il 9 luglio è arrivato a Roma il 18 luglio in piazza San Pietro. 

Com'è nata l'idea di intraprendere il cammino della via Francigena da Siena a Roma? 

"La motivazione principale del mio viaggio è stata culturale e non tanto religiosaLa via Francigena nel tratto italiano che, partendo da Siena raggiunge piazza San Pietro in Vaticano, è un'occasione per gli amanti della camminata di scoprire un suggestivo tratto del nostro territorio, un viaggio circa 280 chilometri attraverso storia e paesaggi indimenticabili. Dal mio punto di vista attraverso il cammino ci si rende conto della bellezza della natura e della capacità degli uomini nel corso dei secoli di adattare alle proprie esigenze i territori abbellendolì secondo un gusto artistico. Il camminare è per me un occasione di introspezione di riflessione non tanto un'attività di fede religiosa. Personalmente camminando ho imparato un linguaggio attraverso la lettura della storia dei luoghi che ho incontrato e di cui sono diventato parte".

In quante tappe si è sviluppato il suo viaggio e quali sono i luoghi più significativi che ha visto? 

"Ho effettuato le 12 tappe finali della via Francigena partendo il 9 luglio da Siena e arrivando a Roma in piazza San Pietro il 18 luglio mattina. Tra i tratti più suggestivi del percorso toscano posso citare l'attraversamento delle crete senesi, la straordinaria deformità di queste colline pressoché prive di alberi - quasi interamente coltivate a grano - il colore in estate sulle quinte di crosta di pane. Buona parte dei percorsi sono costituiti da strade bianche: rari gli insediamenti. Sempre presenti gli immancabili cipressi. Degni di nota i vigneti pregiatissimi del Brunello di Montalcino. Gli occhi si perdono nei vastissimi orizzonti della collina toscana. Tappa indimenticabile Buonconvento, il cono Vulcanico sul cui svetta il nido d'aquila di Radicofani, tra le tappe più impegnative di tutta la via Francigena. Suggestivo l'attraversamento della Val d'Orcia per qualche tratto lungo la via Cassia Vecchia: un paesaggio sempre più selvaggio e solitario che concede una sosta gratificante ad esempio alla piazza d'acqua di Bagno Vignoni. Abbandonata la Toscana ed entrati nel territorio laziale il primo nucleo abitativo di una certa rilevanza e Acquapendente. 

Da Siena a Roma a piedi: la storia di un parmigiano


I paesaggi della Tuscia regalano scorci incantevoli lungo le pendici dei Monti volsini che digradano verso il lago di Bolsena dalle limpide acque risorgive. Raggiunto Montefiascone un cartello indica al pellegrino che da questa tappa mancano solo 100 chilometri a Roma. Attraverso un basolato romano si giunge a Viterbo, la città dei papi. Da ricordare che il 1271 proprio a Viterbo si svolse il primo conclave della storia. Proseguendo il cammino sì giunge a Vetralla e si prosegue per Sutri quindi, giunti a Campagnano di Roma passando per il centro storico di Formello e la Valle del Sorbo, si arriva alla periferia romana nota come La Storta

Da qui, in poco meno di 20 km, dopo essersi immersi nel verde e nella quiete del parco dell'Insugherata si raggiunge Monte Mario. Quindi, entrando nello stato della Città del Vaticano costeggiando le mura leonine passando sotto il doppio arco di Porta Angelica, si giunge in Piazza San Pietro". 

Quali sono state le difficoltà maggiori che ha incontrato? 

La difficoltà principale è stata la temperatura che raggiungeva i 35/36 gradi durante il giorno. E' essenziale idratarsi bene, bere molto e prestare attenzione alla preparazione dello zaino, il cui peso non dovrebbe superare un decimo del proprio peso. Nel mio caso pesava 9 chili: bisogna studiare la quantità giusta di liquidi da inserire nello zaino quando si parte alla mattina. Io, di solito, dopo aver fatto colazione, partivo verso le 6.30 e camminavo per alcune ore. Ho dormito in strutture ecclesiastiche e turistiche, non in tenda perchè sapevo della presenza di numerose vipere nella zona di Viterbo. 

Quale attrezzatura consiglierebbe ad una persona che si appresta a intraprendere un viaggi a piedi? 

"Nel mio zaino c'erano due paia di calze tecniche, due paia di slip da mare sintetici per evitare fastidiose irritazioni come da cotone, una giacca anti pioggia e anti vento con cuciture termosaldate, un cappellino tecnico per il sole, un paio di occhiali, crema ad alta protezione, maglietta tecnica a maniche corte, due camicie a maniche lunghe traspiranti per evitare insolazione sugli avambracci, una paio di calzoni corti, un paio di calzoni lunghi in materiale traspirante. Scarpe basse in crodura, vibram e goretex. Tutti i capi acquistati da me sono Columbia". 

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