rotate-mobile
Attualità

Centro antiviolenza, in dieci mesi hanno chiesto aiuto oltre 270 donne: 38 ospitate nelle case rifugio

I dati da gennaio a ottobre 2022: 250 hanno subito violenza, nel 62% dei casi sono stati coinvolti anche i figli

Anche quest’anno la ricorrenza del 25 Novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro donne e bambine, ci consente di pubblicare i dati delle donne che, dal 1° gennaio al 31 ottobre 2022, si sono rivolte al Centro Antiviolenza di Parma. Il numero totale è di 272 donne di cui 250 hanno subito violenza; tra queste i nuovi contatti sono 189 mentre le altre (61) avevano iniziato, negli anni precedenti, un percorso di uscita dalla violenza. La maggior parte delle donne che si sono rivolte al Centro sono italiane (55%).

"Le donne si rivolgono a noi - raccontano le volontarie del Centro - con storie e motivazioni diverse così come diversi sono i tipi di violenza che ci raccontano: dai dati attuali emerge che la maggior parte ha subito violenza psicologica (152), a conferma delle dinamiche della violenza che vedono l’aspetto psicologico sempre presente; a seguire vi sono violenza fisica (119) ed economica (75) e, infine, sessuale (67). Dal racconto delle donne che si sono rivolte a noi rileviamo inoltre che le figlie o i figli che hanno subito violenza diretta e/o assistita rappresentano il 62%.

I bisogni espressi durante il primo contatto, dalle donne che si sono rivolte a noi, sono stati perlopiù quelli di richiesta informazioni, consigli e strategie; molte donne richiedono poi, un colloquio successivo di accoglienza e informazioni legali oppure esprimono il bisogno di sfogarsi. Altre necessità rilevate, in numero minore, sono: consulenze psicologiche, partecipazione a gruppi di sostegno, richiesta di parlare con i servizi sociali oppure aiuto nella ricerca della casa o del lavoro, sostegno all’autonomia, intervento terapeutico sull’autore violento e aiuto economico.

Rispetto all’ospitalità nelle quattro case rifugio nei primi dieci mesi dell’anno 2022 sono state ospitate 38 donne e 43 figli/e. I nostri dati e la nostra esperienza confermano come, ancora oggi, le donne abbiano meno diritti e in situazioni di oppressione e crisi risultino essere le più vulnerabili, in una logica di potere che vede ancora la prevaricazione e il maschilismo fortemente radicati in molti contesti. Le donne però sono anche forti e spesso diventano il motore del cambiamento, come dimostrato dalle donne iraniane che stanno lottando per la libertà sotto lo slogan “Donna, vita, libertà”. In ogni situazione di regressione e ritorno al conservatorismo i primi diritti minacciati sono quelli delle donne, per questo non dobbiamo mai darli per scontati e vigilare continuamente. Saremo sempre in prima linea per difendere le conquiste fatte da coloro che ci hanno precedute, ad esempio il diritto all’aborto che oggi più che mai viene messo in discussione con campagne di colpevolizzazione senza precedenti. Saremo sempre in prima linea per sostenere le donne nelle loro scelte di libertà oltre gli stereotipi, contro i tentativi quotidiani di nascondere la violenza e il tentativo di controllare i
nostri corpi.

In quest’ottica abbiamo deciso di portare a Parma, dall’1 al 10 dicembre, la mostra “Lessici familiari. Stereotipi a ogni latitudine”, realizzata dall’associazione Cerchi d’acqua e allestita in Borgo delle Colonne con il patrocinio del Comune di Parma e il supporto del Laboratorio. Il
significato profondo della mostra è quello di mostrare come ciò che diamo per scontato sia in realtà ciò che dà forma al nostro mondo e ai nostri pensieri. In Borgo delle colonne potrete vivere un percorso che vi porterà a riscoprire detti e proverbi popolari di diversi luoghi del mondo; sarà un
punto di partenza per riflettere sui condizionamenti culturali e sociali che il passato e le tradizioni hanno su di noi. Sarà anche una riflessione sull’utilizzo del linguaggio che ha il potere di plasmare il nostro pensiero e legittimare o sminuire chi abbiamo davanti. Quando utilizziamo certi termini o
rifiutiamo di riconoscere il femminile delle professioni dobbiamo essere consapevoli dei riflessi che questo ha su ciò che ci circonda.

Per diventare motori di un cambiamento nella nostra società è essenziale comprendere le radici delle discriminazioni e del fenomeno della violenza di genere. Vi aspettiamo in Borgo delle Colonne alla scoperta della cultura popolare e degli stereotipi inconsapevoli". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Centro antiviolenza, in dieci mesi hanno chiesto aiuto oltre 270 donne: 38 ospitate nelle case rifugio

ParmaToday è in caricamento