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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Violenza nel calcio minore e giovanile, è emergenza: 12 Daspo in 12 mesi

L'allarme per la violenza all'interno dei campi e sugli spalti nel calcio minore: tutti gli episodi. Il Questore Bonaccorso: "Un anno di follia"

Sono stati dodici, da maggio del 2018 a maggio 2019, i provvedimenti di Daspo emessi nel calcio minore e giovanile: tra risse, liti e aggressioni nel corso degli ultimi mesi la situazione all'interno dei campi da calcio amatoriali è preoccupante. E' stato questo il dato pià significativo rivelato dal Questore di Parma Gaetano Bonaccorso che ha definito l'ultimo periodo come "un anno di follia" per il calcio minore. Il primo Daspo è stato emesso in seconda categoria ai danni di un giocatore dell'Astra Compiano. Un calciatore ha dato un pugno a un altro giocatore, provocandogli lesioni guaribili in trenta giorni. 

Il secondo episodio è stata una rissa sugli spalti durante la partita tra Marzolara e Fontanellato: sono stati emessi emessi due Daspo per tre anni ai gentori e un Daspo ed un tifoso, oltre a cinque Daspo ai calciatori. Durante Inter Club-Sala Baganza un giocatore ha ricevuto un Daspo per comportamenti scorretti. Sono stati inoltre comunicati tre avvisi di procedimenti per la partita Cervo-San Leo. Durante la partita Fontanellatese-Soragna è stato dato un Daspo ad un dirigente, durante la partita degli Allievi provinciali Felino-Borgo San Donnino si è verificato un episodio di discrimimazione razziale: per questo motivo è stato avviato un procedimento. Durante l'incontro di Juniores femminile tra Parma Calcio e San Paolo Carpi un dirigente del San Paolo ha spintonato l'arbitro ed ha rimediato un Daspo. 

"Abbiamo esaminato -ha dichiarato il Questore Gaetano Bonaccorso- il percorso dei tornei giovanili da maggio a maggio e abbiamo notato che si è trattato di un anno di follia. Nel 2017 abbiamo fatto protocollo di intesa tra istituzioni e mondo dello sport, che ha come obiettivo quello di modificare gli equilibri nei regolamenti. Il calcio va affidato ai protagonisti del loro mondo: allenatori, giocatori, dirigenti sportivi, tifosi. Quando succedono poi situazioni di tipo criminoso allora interveniamo noi. I genitori hanno una funzione educativa importantissima, sono portatori di valori. Vorremmo che nella prossima stagione ci fosse una partecipazione più attenta da parte di tutti. Tra i soggetti colpiti da daspo ci sono giocatori, dirigenti, genitori. C’è bisogno di una educazione culturale, di un percorso per cambiare le cose". 

"Condivisione, sinergia, qualcosa si può fare. Parliamo di calcio, ma qualcosa non va bene neanche per gli altri sport. Noi non possiamo reprimere - spiega Antonio Bonetti del Coni- ma puntiamo sulle attività: ho proposto la scuola dello sport, aperta a tutti e coinvolgendo le autorità territoriali. Abbiamo avuto grande riscontro”. 

"Noi ci sentiamo anche in dovere morale -ha dichiarato Giovanni Manzani, responsabile settore giovanile Parma Calcio- di essere anche la capofila dello sport del territorio. Perché il Parma è ai massimi livelli. Siamo in prima fila quando si parla di questo, bisogna educare i ragazzi affinché capiscano che il calcio è inclusione, educazione, condivisione. Il rispetto di tutte le componenti è fondamentale. Bisogna intraprendere un percorso virtuoso, perché se i ragazzi non diventeranno calciatori, potranno essere educati. Il calcio non è un porto franco ma è un aspetto sociale di una realtà che ha delle regole da rispettare":  

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