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Giovedì, 28 Marzo 2024
Le vie dei colori

Le vie dei colori

A cura di Katia Ponzini

Vunk, sex appeal e irriverenza

Mi sono sempre detta che mai avrei apprezzato il Punk. Vestiti strappati, pantaloni laceri, Dr. Martens, All Stars, winklepicker, catene al collo... il tutto guarnito da piercing ( il boom lo avremo tra gli anni 80 e 90) su orecchie, guance e sopracciglia. Non dimentichiamoci poi del famosissimo "chiodo" (in alcune versioni decorato anche da  scritte spray o con spille) e dei vestiti da bondage.

Il modo di vestire punk divenne una vera e propria moda quando Malcolm McLaren e Vivienne Westwood aprirono un negozio di abbigliamento chiamato "Sex a Kings Road" a Londra. Nello stesso periodo (parliamo sempre degli anni 70) iniziò anche la moda degli Spike, ossia dei capelli trattati con brillantina, gel e altri prodotti per formare grandi creste, inventando così uno stile noto come Mohicano (tutt’ora in voga). Parallelamente si diffuse l'abitudine di radere larghe porzioni del cuoio capelluto, mentre le donne si truccavano pesantemente di nero intorno agli occhi e usavano il rossetto sulle labbra per ottenere un look da vampiro.
 

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Tutte cose che vediamo e vedremo, purtroppo senza una vera e propria logica... Ma continuiamo. Questo stile influenzò anche la moda proposta dagli stilisti; l'inglese Zandra Rhodes nella seconda meta' degli anni 70 iniziò ad inserire elementi dell'abbigliamento punk nelle sue collezioni; Versace inserì le spalline tipiche dello stile punk in alcuni suoi vestiti, che Liz Hurley indossò per la prima mondiale di 'Quattro matrimoni e un funerale'. Alla fine degli anni 70 nasce lo stile Punk per antonomasia: quello di Sid Vicious caratterizzato da chiodo, pantaloni in pelle, stivali da motociclista, cintura di borchie, tshirt rossa con svastica e capello "sparato".

Negli anni 80 lo stile punk e' caratterizzato dal chiodo con borchie. La nascita dell'hardcore punk influenza l'abbigliamento, inizia il boom delle magliette decorate con il nome di band con bombolette spray. L'abbigliamento tipico rimane però simile a quello del decennio precedente con jeans, maglietta o camicia di flanella, stivali e catene. L'abbigliamento femminile era invece caratterizzato da pantaloni neri, abiti stracciati e testa rasata. con alcune eccezioni che vestivano gonna, stivali, giubbotto da motociclista e berretto.

Per quanto riguarda i capelli erano comuni sia gli Spike sia la rasatura completa, e spesso erano colorati e sistemati autonomamente dai ragazzi stessi. Gli anni 90 non presentano modifiche sostanziali. Vengono ancora utilizzati pantaloni stracciati, giacche di pelle e per quanto riguarda le acconciature rimane lo stile Mohicano, altri invece assumono uno stile fai da te o si ispirano all'abbigliamento hardcore degli anni '80. 

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Veniamo ai giorni nostri. Nelle collezioni A/I 2013-2014  la rabbia del Punk viene trasformata in energia positiva e si passa al Vunk. Un nuovo modo di pensare... la donna in passerella diventa forte e irriverente, sexy e glamour. Il colore nero dei Punk non viene più proposto da solo ma vi vengono opposti colori accessi come il rosso, il giallo o il verde bandiera. Non si guarda più ai modelli passati ispirati al punk ma al futuro mixando e osando..... Questo nuovo stile e' per una donna che osa e non ama nessun tipo di compromesso.... Si passa da siluette ridotte a forme ampie; dalla seta al vinile lucido, dalla pelle borchiata al tartan; dal cappotto militare all'abito mini. 

Le borchie e gli spilloni non sono più simboli di autopunizione (bondage), ma hanno il compito di decorare la siluette. La donna che veste Vunk è una donna che abbina collari con chiodi e punte d'argento e stivali alla coscia a vestiti aderenti conplissettature. La classica pelliccia viene riletta in motivi bicolore o con stampe animalier. Le t-shirt vengono abbinate a pantaloni aderenti con catene e bracciali carichi di chiodi così come i collari e gli anelli e, per la sera, lunghi e scollati abiti neri con spacco inguinale percorsi da dettagli in lucido vinile e fermati da chiodi e punte in argento.

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