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L'università di Federica

L'università di Federica

A cura di Federica Perrini

L'importanza del ruolo di Consigliera di fiducia di Ateneo?

Ce lo spiega la stessa Elena Bigotti, nominata lo scorso settembre per fornire assistenza a chi subisce molestie e discriminazioni

Il 13 settembre scorso, una e-mail è giunta a tutti gli studenti dell'Università di Parma circa la nomina della Consigliera di fiducia di Ateneo da parte del Rettore Gino Ferretti. Forse in molti l'hanno letta di sfuggita o cestinata dopo poco, magari non avendo inteso al meglio il significato di tale nomina o ignorando l'importanza che tale incarico può ricoprire ai fini di una corretta etica di studio e lavoro. Ed è per questo che abbiamo chiesto proprio alla Consigliera Elena Bigotti di chiarirci brevemente il suo ruolo:  «Ho svolto l'incarico di Consigliera presso l'Università degli Studi di Torino dal 2006 al 2010; ad ora sono la Consigliera di fiducia del Politecnico di Torino. Svolgo questo ruolo all'Università di Parma da un triennio e la mia formazione professionale di avvocata ha contribuito a supportare la mia riconferma, previa selezione pubblica. Infatti da sempre mi occupo di tematiche relative alla tutela dei diritti della personalità, nonché di diritto antidiscriminatorio, volto a garantire difesa contro molestie sessuali, discriminazioni e mobbing, sui luoghi di lavoro. Sono anche componente del direttivo del Telefono Rosa di Torino, centro antiviolenza che si occupa della difesa delle donne vittime di violenza da parte degli uomini. L'iniziativa dell’Università è necessitata da disposizioni normative extraterritoriali, europee e non, che si trovano citate sul codice di comportamento che chiunque può consultare sul sito del Comitato Unico di Garanzia (o chiedere in copia alla Presidente del Comitato, dott.ssa Lucia Silvotti). La nomina della Consigliera di fiducia da parte delle amministrazioni fa parte dei piani di azioni positive da adottare obbligatoriamente. La presenza della Consigliera è quindi importante per deflazionare la conflittualità, per rappresentare a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, nonché a studenti e studentesse, la necessità di rispettare la dignità psicofisica di ciascuno all'interno dell'Ateneo. È un ruolo importante, insomma, per veicolare una cultura di pieno rispetto, a partire dall'appartenenza di genere, nella nostra Università».

Si evince che la nostra consigliera sia detentrice proprio di quei requisiti che il Comitato Pari Opportunità esige: esperienza umana e professionale. Non a caso tale incarico è monitorato severamente dall’Amministrazione che, in caso di gravi inadempienze, omissioni, ritardi o violazioni agli obblighi di imparzialità, correttezza e riservatezza, può avere il potere di revoca.

L’incarico di Consigliere viene dato preferibilmente ad una donna poiché ella si dovrà occupare di coloro che sono oggetto di molestie o discriminazioni e, nella maggior parte dei casi, si tratta di donne stesse. Per molestie si intendono tutti i comportamenti indesiderati a connotazione sessuale espressi in qualsiasi forma (verbale o non). La molestia può assumere particolare gravità qualora il rifiuto o l’accettazione della persona interessata di comportamenti irrispettosi vengano assunti (esplicitamente o implicitamente), da datori di lavoro o colleghi, a motivo di decisioni inerenti l’accesso alla formazione professionale o a qualsiasi altra decisione attinente l’occupazione o rapporti di servizio e studio. Per questo risultano altrettanto gravi le molestie attuate dal personale docente nei confronti delle studentesse e degli studenti. Con la presenza della Consigliera di fiducia si va a tutelare, quindi, chiunque si ritrovi in posizioni di svantaggio rispetto ad altri per svariate cause che possono essere religiose, di origine etnica, di disabilità, di età, di orientamento sessuale, di convinzioni personali e ideologie. È pertanto doveroso segnalare all’Avv. Elena Bigotti eventuali comportamenti di molestia sessuale o psichica che comprendono: richieste di prestazioni o attenzioni non gradite, minacce e ricatti, gesti indesiderati, ecc. Tali segnalazioni varranno come vere e proprie denunce che la Dott.ssa Bigotti non potrà ignorare in vista dei suoi doveri di consultente.  

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