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L'università di Federica

L'università di Federica

A cura di Federica Perrini

"Ho scelto di studiare a Parma perchè...": sondaggio tra i fuori sede

Su 18 risposte ottenute, 8 improntate sulla preferenza della città, 9 sulla facoltà ed una che afferma "non ricordo"

L'esigenza di cambiare città, di avere maggiori opportunità o semplicemente una scelta ponderata in base al corso di studi? Potrebbero essere varie le motivazioni che spingono gli studenti a scegliere una città piuttosto che un'altra. Solitamente si sceglie di seguire qualche amico che consiglia una città già "collaudata" o la più ambita almeno "per sentito dire", ma alle volte anche il proprio intuito basta. Per capire cosa ha spinto molti studenti a studiare a Parma, abbiamo chiesto proprio a loro qual è la prima motivazione che gli viene in mente. Le risposte ottenute sono varie ma raggruppabili in categorie accomunate da motivi ricorrenti. "Ho scelto di studiare a Parma perchè...": «è una città ma in miniatura» (Viola); «perchè è una città universitaria, tranquilla, non molto grande e con diversi servizi pensati proprio per gli studenti, gli svaghi non mancano ed è molto vivibile» (Giorgia); «buona università, al centro d'Italia e in una città tranquilla e piena di studenti» (Marco); «perchè mi pareva una città decente» (Giulio); «mi piaceva la città» (Andrea); «è una città piccola» (Marinella); «perchè la citta è bellissima e, a mio parere, ideale per uno studente universitario che ha la giusta dose di svago. Psicologia è una buona facoltà che mi è stata consigliata da più persone e un ulteriore input mi è stato dato da una mia amica che ha scelto di studiare a Parma» (Roberta); «perchè è una città piccola dove non c'è niente e quindi si studia per forza» (Sergio). Da questo primo gruppo di risposte si evince come la scelta venga fatta prevalentemente in base alla città, a quanto possa piacere o ispirare. Inoltre emerge anche, da una risposta, che la scelta può esser condizionata dalla presenza di familiari o amici. La qualità dell'università e delle varie facoltà sembra quasi messa in secondo piano. Altri, invece, ne hanno tenuto conto in primis: «...perchè la facoltà che avevo scelto inizialmente era tra le più rinomate secondo i dati istat 2008»  (Viviana); «perchè il corso che mi interessava c'era solo a Parma» (Valentina); «perché, diversamente da Pisa, non c'è l'esame di lingua latina» (Martina); «perchè era uno dei pochi corsi di SDC senza test d'ingresso» (Annalena); «perchè per biologia è una delle migliori» (Veronica e Ornella); «ero interessato al corso di laurea» (Francesco); «c'erano meno iscritti ai test rispetto a Bologna, quindi probabilità maggiori di entrare» (Elena); «perchè è la più vicina, mi consente di studiare e lavorare, e i corsi mi sembravano interessanti» (Elisa). Da questo secondo gruppo di risposte emerge, dunque, l'importanza di valutare il corso di studi e le probabilità d'ingresso anche con i test. Su 18 risposte, 8 sono improntate sulla preferenza della città e 9 sulla facoltà; una sola risposta, quella di Matteo, che afferma «non me lo ricordo», non è classificabile all'interno di uno dei due gruppi ma è significativa per riflettere su quanto spesso ci si trova a percorrere una strada piuttosto che un'altra senza sapere perchè si è scelto di percorre proprio quella! Molti altri, infatti, non hanno nemmeno saputo rispondere alla domanda.

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