Cosimo Annichiarico da Cambridge: "Un sogno che si avvera"
L'avventura inglese di un neolaureato in Economia all'Università di Parma
«Ho deciso di intraprendere questa esperienza in Inghilterra per imparare la lingua, visto che è molto importante per il mio corso di studi!». È una iniziativa del tutto personale, quella intrapresa da Cosimo Annichiarico (neolaureato in Economia e Marketing presso l’Università degli Studi di Parma), che non si basa, quindi, su alcun progetto in particolare se non quello di vivere un’avventura post laurea per alcuni mesi. Alternativa, oggi, sempre più vagliata dai neolaureati in attesa di assunzione.
«Ho scelto Cambridge perché la sua università è rinomata ma anche perché, a differenza di Londra, troppo grande per i miei gusti, Cambridge è una città a misura d’uomo, dove ci sono tantissimi studenti universitari… simile a Parma. Insomma, era proprio la città che cercavo!». Con questo spirito avventuriero il giovane pugliese è partito il 10 maggio in Inghilterra, vive attualmente in una host family e tornerà in Italia verso i primi di luglio.
Ma le differenze tra realtà universitaria italiana e inglese? A quanto pare balzano all’occhio: «Qui mi trovo benissimo. Le differenze sono lampanti! Sono avanti anni luce rispetto a noi. Ma bisogna anche dire che un anno in un college inglese (parlo del meno caro) può costare sulle 9000 sterline… poi però c'è il governo che ti aiuta, concedendoti mutui con interessi minimi, quindi molti studenti riescono così a cavarsela. Per entrare a far parte del college, inoltre, bisogna sostenere un esame molto duro di inglese: se non lo passi sei fuori, la selezione è durissima! Eppure consiglierei sicuramente questa esperienza a chiunque, un’esperienza bellissima». Inutile aggiungere quanto, a detta di Cosimo, questa sua esperienza abbia maturato le sue capacità linguistiche ma non solo. Non a caso la definisce indimenticabile, se non la più bella della sua vita sino ad ora.
E per mantenersi economicamente a Cambridge? Cosimo dichiara di pagarsi da sé la scuola di inglese e la host family con i soldi ricevuti in regalo alla laurea: «Ovviamente non son bastati, quindi anche i miei genitori stanno finanziando questo sogno. Qui la vita è carissima ma, fissandomi un budget settimanale limitato, cerco di non pesare troppo su di loro che mi sostengono».
E adesso cosa farà Cosimo, una volta tornato in Italia? «Tornerò in Italia per fare la specialistica in Trade Marketing, sempre a Parma, e poi… penso di tornare in Inghilterra, per starci almeno un anno, sperando di trovare lavoro!».
Ecco dove finiscono le speranze degli universitari, dei laureati, dei disoccupati. Prima ci si accontentava di essere fuori sede. Da Sud a Nord viaggiavano i sogni e le speranze. Ora non basta più. All’Estero. Le nostre speranze vivono lì. Sorrette dall’utopia di tornare in Patria, dai “prima o poi”, dai “forse”.