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25 Aprile, lettera della volontaria di Salò. Pcl: "E' revisionismo storico"

"In questo senso l'invito a "cambiare le cose" fatto da Federico Pizzarotti appare ancora più agghiacciante, se per cambiamento viene considerato l'inserimento dei fascisti di Salò nelle Celebrazioni perla Liberazione"

"Un XXV Aprile a Cinque Stelle- esordisce il Pcl- è quello che abbiamo vissuto a Parma quest’anno, e che ha previsto sotto i Portici del Grano la lettura della lettera di una repubblichina. Una strana, invisibile ed inquietante linea di confine è stata varcata dall’amministrazione a Cinque Stelle e da coloro che hanno organizzato le Celebrazioni di quest’anno.

All’atto pratico ciò cui abbiamo assistito non è altro che un ulteriore tassello nel processo di revisionismo storico messo in atto negli ultimi vent’anni da governi di centro-destra e centro-sinistra, e sotteso al mettere sullo stesso piano il sangue dei fascisti e degli antifascisti. Uomini e donne che non saranno mai uniti da una tragedia, visto che i primi l’hanno provocata, ed i secondi rimediata.

In questo senso l’invito a “cambiare le cose” fatto da Federico Pizzarotti appare ancora più agghiacciante, se per cambiamento viene considerato l’inserimento dei fascisti di Salò nelle Celebrazioni perla Liberazione. Un cambio di posizione dei grillini notevole, essendo gli stessi passati dalla partecipazione del Corteo del giugno 2012, organizzata da Comitato Antifascista Montanara in risposta alla vile aggressione fascista del 12 Maggio, ad un’organizzazione della Festa della Liberazione di tale pessima qualità contenutistica.

Tra il Corteo e la Festa si è consentito di tutto, ivi comprendendo manifestazioni di piazza dei fascisti del terzo millennio di Casapound e celebrazioni con urla inneggianti al Duce. Situazioni che non nascono dalla casualità ma che si verificano come evento finale di un approccio mentale lascivo e collaborazionista. Una correità colpevole che lascia sgomenti gli animi di tutti coloro per i quali Salò è significato repressione, torture e rastrellamenti.

Il Partito Comunista dei Lavoratori di Parma, nel condannare queste deprecabili decisioni, invita tutte le organizzazioni partigiane ed  antifasciste ad unirsi nella critica verso questo modo di porgersi e verso queste pericolose aperture ad un revisionismo storico sotteso al
dimostrare che esiste un fascismo buono da cui ripartire."

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