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Cronaca

Re Mida 2, truffe ai danni di imprenditori: un arresto

La Finanza ha portato a termine la seconda parte dell'inchiesta che aveva portato all'arresto di due persone

 Aldo Ferrari è agli arresti domiciliari. La Guardia di Finanza ha eseguito la misura di custodia Cautelare per il noto imprenditore a cui si contesta il reato di truffa a danno di imprenditori in difficoltà, durante l'operazione denominata "Re Mida 2".  

Dopo aver scontato una misura restrittiva che ne aveva limitato l'azione per circa un anno, il 'noto faccendiere' così viene chiamato nel comunicato, ha immediatamente ripreso la sua attività. Nell’ottobre del 2016 era stato arrestato dopo di una complessa indagine del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Parma, denominata 'Re Mida' e che aveva portat gli uomoni delle fiamme gialle a sgominare un’associazione a delinquere, da lui guidata, finalizzata alla truffa a danno di decine di imprenditori italiani ed esteri, spesso in stato di difficoltà.

Secondo gli inquirenti, Ferrari avrebbe continuato a contattare gli imprenditori ricevendoli nella sua abitazione di Parma per la stipula di nuovi contratti di finanziamento o riproporre quelli che prima gli aveva fatto sottoscrivere e che erano stati sospesi. Disposto a tutto purre di raggiunge il suo scopo, Ferrari aveva mostrato alle proprie vittime un decreto falso, con l’intestazione della Procura di Parma e la firma di un magistrato, che attestava il dissequestro e la restituzione dei conti correnti (per oltre un milione di euro) e di altri beni. In realtà i beni non sono stati dissequestrati e il provvedimento era falso. 

I cani addestrati a scovare le banconote nascoste durante la perquisizione hanno ritrovato circa 20mila euro con i quali sono state risarcite le imprese truffate. i curatori delle società a lui riconducibili hanno direttamente provveduto a pignorare tutti i beni. C'è anche un'autovettura di lusso, una Bentley. 

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