A parma gli esperti parlano di problemi di spalla
Il 16 Novembre, in occasione del Convegno LE LESIONI MASSIVE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI E L’INSTABILITA’ RECIDIVANTE DI SPALLA, il gruppo Chirurgia della spalla della Clinica Ortopedica di Parma presenterà studi e casistiche sul trattamento delle due patologie che affliggono maggiormente la spalla.
In occasione del Convegno sulle patologie di spalla organizzato dal Professor Francesco Ceccarelli, Direttore della Clinica Ortopedica dell'Università di Parma, e dal Dottor Michele Verdano, coordinatore del gruppo Chirurgia della spalla, verranno presentati nuovi dati sulle opportunità chirurgiche per risolvere un problema che, se non adeguatamente trattato, può portare a disabilità. Il gruppo dedicato alla chirurgia della spalla, grazie alle 3500 visite e ai 200 interventi di spalla all'anno, ha potuto realizzare pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, offrendo una ribalta nazionale all'attività gruppo Chirurgia della spalla.
Ad ogni lesione un trattamento specifico
I numeri forniti dal dottor Michele Verdano indicano che prevenzione e diagnosi corretta sono fondamentali; infatti, su 3500 nuove visite all'anno, soltanto 200 pazienti vengono indirizzati in sala operatoria. "In passato tutti i problemi della spalla venivano etichettati con il nome generico di "periartrite" e venivano trattati con fisioterapia e infiltrazioni anche in giovane età, ma con il tempo questi problemi potevano degenerare in rotture massive di cuffia e una spalla pseudo-paralitica che portava il paziente alla disabilità. Oggi non è più così - afferma il dottor Verdano. - La acquistata competenza clinica ci ha permesso di differenziare i vari quadri clinici a seconda delle strutture interessate dal processo patologico e di applicare un trattamento specifico per ogni paziente".
La miglior chirurgia inizia dalla corretta diagnosi
Sotto la guida del Professor Francesco Ceccarelli e coordinati dal dottor Michele Verdano, un gruppo di superspecialisti nella chirurgia della spalla ha realizzato percorsi diagnostico-terapeutici dedicati alla patologia di questo importante distretto corporeo. Il paziente viene seguito dalla prevenzione alla diagnosi, dal trattamento non chirurgico a quello chirurgico e soprattutto nel periodo riabilitativo post-operatorio.
"Soltanto il 10% circa di tutti i pazienti che si presentano con dolore alla spalla vengono indirizzati in sala operatoria - dichiara Michele Verdano, coordinatore del team dedicato alla spalla. - Infatti, l'intervento chirurgico è necessario soltanto quando il paziente presenta dolore continuo sia a riposo che di notte, tanto da non riuscire a dormire, oltre all'impotenza funzionale (perdita di forza) nelle attività quotidiane. A questo punto la diagnosi di instabilità (nei giovani tra 15 e 25 anni) oppure di rottura della cuffia dei rotatori (più frequente tra 35 e 80 anni) necessita di tecniche chirurgiche differenti - continua l'ortopedico. - Nella maggior parte dei casi l'intervento avviene in artroscopia praticando cioè 3 piccoli fori attraverso i quali il chirurgo vede all'interno dell'articolazione ed opera con speciali dispositivi e materiali. Nella maggior parte dei casi, il giorno dopo l'intervento, che dura circa 1 ora, il paziente viene dimesso con un tutore da tenere per circa 3 settimane, e la prescrizione di esercizi autogestiti. Successivamente, alla rimozione del tutore, inizia la riabilitazione vera e propria sotto la guida di un fisioterapista con mobilizzazione passiva e, dopo circa 6 settimane, anche con mobilizzazione attiva". "La qualità della vita dopo l'intervento - conclude il dottor Verdano - nella stragrande maggioranza dei casi torna come era prima della malattia, ma questo dipende anche dalla motivazione e dall'impegno che il paziente pone nella riabilitazione."