"Emilia-Romagna distretto di mafia": Aemilia, la Cassazione conferma oltre 70 condanne
La Procuratrice generale Lucia Musti: "È la nona sentenza per associazione di stampo mafioso nella nostra regione"
La Corte di Cassazione ha confermato le condanne decise dalla Corte d'appello nel maxi processo Aemilia contro il radicamento e le infiltrazioni delle cosche di 'Ndrangheta tra Parma, Modena e Reggio Emilia.
Le condanne confermate sono state oltre 70. Trentasei ricorsi sono stati rigettati, 39 dichiarati inammissibili: solo per 13 imputati la Corte ha deciso alcuni lievi ricalcoli della pena o il rinvio di alcuni capi d'accusa.
"La sentenza 'Aemilia' con il suo passaggio in giudicato - ha sottolineato la procuratrice generale di Bologna Lucia Musti - la nona in ordine temporale per associazione di stampo mafioso in Emilia-Romagna, conferma che l'Emilia-Romagna è un distretto di mafia. Il processo è il frutto del lavoro della Dda di Bologna, della Procura generale di Bologna e della Procura generale presso la Corte di Cassazione.
"Ringrazio tutte la polizia giudiziaria, in particolar modo i carabinieri dei comandi provinciali di Modena, Parma e Piacenza, per l’altissima professionalità e il massimo impegno profuso nelle indagini".