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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Bambina affidata a coppia gay del parmense: scoppia la polemica

Prima che il giudice tutelare di Parma, il 2 luglio, disponesse l'affido temporaneo per due anni a due uomini di mezza età, la bimba di tre anni - figlia di due genitori stranieri, vicini di casa della coppia, nel Parmense - già conviveva con loro

Una bimba di tre anni in affidamento temporaneo a una coppia di omosessuali nel parmense, due uomini di mezza età: lo ha deciso il Tribunale dei minori di Bologna, presieduto dal giudice Giuseppe Spadaro. La Procura minorile si era invece opposta al provvedimento, ritenendo la coppia non all'altezza del compito. 

PRESIDENTE OSSERVATORIO MINORI: 'SIAMO CONTRARI'. Consideriamo questo dispositivo antitetico alle conquiste fatte nel nostro Paese in tema di tutela dei minori. Non esistono prove scientifiche che attestino essere l'affido o adozione gay un bene o un male, ne tantomeno siamo pervasi da sentimenti omofobi perché la dignità dell'uomo si misura da ben altro, ma l'unico rilievo in grado di dimostrare che i bimbi cresciuti da coppie omosessuali subiscono rallentamenti sul piano della socializzazione con gravi ricadute psichiche e talvolta suicidiarie viene dalla sociologia americana. Tutto il resto è sofismo. Pertanto ci diciamo contrari alla decisione del Tribunale di Bologna e lavoreremo per il ricentraggio del diritto dei minori e non dell'egoismo adulto". E' quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori.

GRILLINI: 'UNA NOTIZIA POSITIVA'. Una notizia ovviamente positiva' dice a Bologna Today Franco Grillini, consigliere regionale, storico attivista dei diritti omosessuali e responsabile di Gaynet 'teniamo conto che in base alla Direttiva Europea sull'adozione da parte di coppie gay, o anche di single, l'Italia è sotto procedura di infrazione poichè inadempiente', una realta avversata nel nostro paese dai partiti più tradizionalisti 'la decisione del tribunale di Bologna ha un forte significato politico, culturale e sociale e stabilisce finalmente che le coppie LGBT sono come le altre, fatto già acclarato da tonnellate di studi internazionali. Se poi si considera che la bimba conosce la coppia, si è ha una continuità del processo educativo e relazionale, quindi - conclude - chiunque è in grado di svolgere bene un tale compito, deve poterlo fare, basta pregiudizi in base all'orientamento sessuale". 

LEGA NORD. RACCOLTA FIRME CONTRO LA DECISIONE

I due uomini convivono da tempo, hanno un lavoro e un buon reddito, sono una coppia 'stabile e affidabile' secondo i servizi sociali, che - come i giudici - hanno dato parere favorevole all'affidamento, ritenendo che ci fossero tutte le condizioni di serenità e benessere richieste dalla legge. La piccola vive in un contesto familiare difficile nella stessa città e conosce bene i due gay, tanto da chiamarli 'zii' sebbene non vi sia tra loro alcun legame di parentela. A differenza dell'adozione, per la quale la legge italiana parla espressamente di coppia sposata, per l'affidamento la nuova famiglia temporanea può essere una famiglia tradizionale, meglio se con altri figli in casa, ma anche una 'comunità di tipo familiare', formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori, o un single. Non ci sono voci specifiche sull'ipotesi di una coppia omosex. Nel gennaio scorso la Cassazione, esprimendosi su un'altra vicenda, aveva sancito il diritto dei gay ad ottenere in affido un minore.

Prima che il giudice tutelare di Parma, il 2 luglio, disponesse l'affido temporaneo per due anni a due uomini di mezza età, la bimba di tre anni - figlia di due genitori stranieri, vicini di casa della coppia, nel Parmense - già conviveva con loro. Da febbraio, per quello che informalmente gli operatori dei servizi sociali definiscono un 'periodo di prova'. Il rapporto tra gli affidatari e la famiglia era cominciato infatti due anni fa. Prima di arrivare all'affido consensuale c'erano stati altri passaggi, come l'ok del centro per le famiglie dei servizi sociali supportati dagli psicologi dell'Ausl. La bimba aveva vissuto in precedenza in particolare con la madre, che ha un buon rapporto con i due affidatari. Chi conosce la situazione della convivenza la descrive come "molto felice e tranquilla"

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