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Agevolando: "Puntiamo a gestire una rete di alloggi per neo maggiorenni"

Tra gli obiettivi della sede parmigiana di Agevolando la gestione, in futuro, di una rete di alloggi per neomaggiorenni in uscita dalle comunità. Farris: "Speriamo che anche Parma segua l'esempio di altre città dove il Comune rende disponibili alloggi"

Occuparsi dei ragazzi usciti da percorsi di affido o da comunità per minori per aiutarli a risollevarsi e fornire loro un aiuto concreto, dalle questioni pratiche come la ricerca di un alloggio o la gestione autonoma delle risorse e un supporto psicologico per condividere le difficoltà di una fase particolarmente delicata di vita. L’impegno dei volontari di Agevolando prosegue a Parma con nuove attività e iniziative anche durante il periodo estivo. L’associazione, nata a Bologna quattro anni fa, ora vanta numerose sedi in regione e fuori e coinvolge oltre un centinaio di volontari. Guidare adolescenti che stanno vivendo la fase di passaggio all’età adulta dopo aver vissuto in comunità o essere usciti da un percorso di affido è un compito non semplice, come spiegato dal fondatore Federico Zullo che sottolinea l’importanza di un aiuto in ottica partecipativa. Tante le esperienze raccolte da chi fa parte dell’associazione, anche tra i volontari della sede parmigiana, come la giovane Jennifer Zicca, che dopo anni difficili e il distacco dalla famiglia, è riuscita a risollevarsi grazie a educatori e psicologi e ora è in grado di aiutare a sua volta i giovani in uscita dalle comunità per minori. “La mia ragione per proteggerli e curarli  - ha raccontato nel corso della conferenza nazionale Agevolando - sta nel fatto che tutti abbiamo avuto il diritto di essere adolescenti guardando il futuro a testa alta senza soffrire o vivere in un inferno terreno. Tutti abbiamo il diritto di vivere bene seguendo gli insegnamenti dei nostri capitani per diventare a nostra volta capitani per i nostri figli”.

L’apertura della sede parmigiana un passo importante nonostante le difficoltà, come raccontato dalla referente Vanessa Farris: “Abbiamo progetti ambiziosi, come quello di gestire in futuro una rete di alloggi per neo maggiorenni e giovani adulti che una volta terminato il loro percorso in comunità o in affido sono letteralmente lasciati a se stessi e non hanno un luogo dove abitare. In alcune città Agevolando ha avuto dal Comune alloggi in comodato d'uso in cui può ospitare i ragazzi, fornire loro supporto nella quotidianità tramite volontari e monitorare l'andamento dei percorsi individuali. In altre città, come a Ferrara o a Verona ad esempio, privati cittadini proprietari di immobili hanno scelto di devolvere alcuni alloggi all'associazione per questo scopo. C'è poi l'esempio di San Bartolomeo (RE) dove i volontari della parrocchia del borgo hanno "adottato" un mutuo per ristrutturare una casa che ora ospita giovani adulti in difficoltà. La nostra speranza è che anche a Parma si possano seguire questi esempi, con una maggiore consapevolezza sulla situazione vissuta da un numero crescente di neo maggiorenni in difficoltà, privi di riferimenti certi”.

Tra gli appuntamenti dell’associazione, oltre alle consuete attività di coordinamento, iniziative di sensibilizzazione come quella prevista dal 5 al 9 settembre a Traversetolo, con un banchetto informativo e la raccolta fondi. “Il 26 e 27 settembre ospiteremo a Parma, presso la Casa laboratorio di Casaltone gestita dall'associazione kwa-dunìa, il raduno dei segretari e referenti di tutte le sedi d'Italia di Agevolando. Ci è stato inoltre proposto di organizzare a Parma l'AgevolanDay nel 2015, la festa nazionale dell'associazione quest'anno organizzata da Agevolando Rimini, una sfida molto affascinante che stiamo valutando. Il nostro intento, anche attraverso le iniziative che organizziamo, come il torneo del 20 luglio scorso, è coinvolgere non solo ex ospiti di comunità del territorio e volontari, ma anche il maggior numero possibile di cittadini, per uscire dalla cerchia degli "addetti ai lavori", farci conoscere e sensibilizzare la cittadinanza sul problema dei neomaggiorenni in uscita da percorsi di tutela e sull’importanza di fornire loro un aiuto in una fase determinante nel passaggio alla vita adulta per chi in molti casi ha avuto un’infanzia difficile e dolorosa”.

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